La tariffa Frecciayoung continua a cambiare in sordina: batosta per gli under 29, costretti a pagare il quadruplo

Negli ultimi due anni la tariffa Frecciayoung, pensata per i viaggiatori under 30, ha subito numerose modifiche che ne hanno progressivamente inasprito le modalità d’accesso. Un’offerta che, da opportunità vantaggiosa, è diventata secondo molti utenti quasi inutilizzabile.

Oggi, per usufruire della promozione, è necessario acquistare il biglietto entro la mezzanotte dell’undicesimo giorno precedente alla partenza.
Una tempistica che mal si adatta alla realtà di molti giovani, spesso costretti a organizzare i propri spostamenti con poco preavviso. Basti pensare alla fine delle sessioni d’esame, alle convocazioni per le lauree o a trasferte lavorative: tutte situazioni in cui è difficile pianificare un viaggio con così eccessivo anticipo.

A complicare ulteriormente l’uso dell’offerta è la rigidità delle condizioni: non è possibile cambiare la prenotazione, modificare la data, né tantomeno cedere il biglietto a un’altra persona. In caso di imprevisto, anche comunicato in anticipo, l’unica alternativa è acquistare un nuovo biglietto.
E se l’offerta è esaurita o i tempi sono troppo stretti, si è costretti a rinunciare al risparmio.

La beffa, oltre al danno, è che i biglietti Frecciayoung sono disponibili in numero limitatissimo. Se un giovane acquista un titolo di viaggio e poi non può più utilizzarlo, quel posto resta bloccato, impedendo ad altri di approfittarne.

Nel tempo le modifiche sono state progressive e penalizzanti.
Due anni fa era possibile acquistare la tariffa agevolata fino alla mezzanotte del giorno di partenza. Poi il termine è stato progressivamente anticipato: prima al giorno precedente, poi a due giorni prima, a cinque, a una settimana e infine agli attuali undici giorni.
Tutti cambiamenti avvenuti senza particolari comunicazioni ufficiali.

Nel frattempo, su alcune tratte, si è registrato anche un aumento delle tariffe fino al 34%.
Secondo quanto riferito, in via informale, da alcuni dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato, l’offerta sarebbe stata “troppo conveniente” per i consumatori.
Un’affermazione che, nel contesto attuale segnato da inflazione, aumento dei costi e crisi degli affitti, suona come un ulteriore schiaffo a una generazione già in difficoltà.

In particolare in estate, quando migliaia di studenti fuorisede si spostano per tornare a casa, molti si trovano a pagare anche quattro volte di più rispetto alla tariffa Frecciayoung.
Una situazione che sembra allontanarsi dagli obiettivi iniziali di questa promozione, nata per favorire la mobilità giovanile.

Le modifiche introdotte, invece di accompagnare le esigenze dei giovani, appaiono poco in sintonia con la loro realtà quotidiana.
La Frecciayoung, così com’è oggi, rischia di restare un’offerta disponibile solo sulla carta, sempre più lontana dai bisogni e dalle possibilità dei suoi destinatari.

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