Il suo nome scientifico è “procambarus clarkii” ma viene comunemente chiamato gambero rosso della Louisiana. Si tratta di un crostaceo d’acqua dolce, dalla caratteristica colorazione rossa/arancione, che sta invadendo in maniera preoccupante le acque del fiume Liri. Al momento la sua presenza è stata riscontrata nei territori della Ciociaria percorsi dal fiume che nasce a Petrella Liri (frazione di Cappadocia) ma, considerando la velocità con cui prolifica, si teme che questa pericolosa creatura possa infestare anche altri segmenti del Liri. Non è dato sapere, al momento, se il gambero rosso della Louisiana possa risalire il corso d’acqua e andare a invadere anche quei tratti che attraversano Balsorano e la Valle Roveto. Il timore che ciò accada, però, non è del tutto infondato.
Il “procambarus clarkii” è una specie molto precoce e prolifica. Basti pensare che le femmine generano fino a 600 uova per volta e possono riprodursi già al primo anno di vita: non è escluso che si succedano ben due generazioni in un solo anno. E’ un animale estremamente vorace che si adatta facilmente a condizioni ambientali anche pessime. Come si intuisce dal nome popolare, gambero rosso della Louisiana, questo crostaceo proviene dagli Stati Uniti ma è stato introdotto in molti altri territori del mondo. In Italia è stato individuato la prima volta nel 1989. Quando vive allo stato selvatico si sposta rapidamente e costantemente alla ricerca di nuovi siti da abitare.
In condizioni standard è considerato un ottimo crostaceo d’allevamento per uno sfruttamento che sia di natura alimentare e commerciale. Il problema nasce quando il gambero rosso vive liberamente nei nostri fiumi perché, in tal caso, è assolutamente vietato mangiarlo. Prima di diventare cibo per gli umani, infatti, è indispensabile procedere ad accertamenti sanitari che attestino l’assenza di sostanze tossiche assorbite dall’animale che possano poi divenire nocive per la salute delle persone. Il gambero rosso della Louisiana è considerato una sorta di killer dei fiumi: è molto aggressivo e sfrutta con successo le risorse a disposizione danneggiando gli altri gamberi di fiume. Inoltre è un predatore di anfibi e altri invertebrati di cui mette seriamente a rischio la sopravvivenza. Per finire, il distruttivo animaletto dei fiumi, scavando i suoi rifugi, può causare danni ai canali di irrigazione e, con la sua scomoda presenza, può intorbidire le acque in cui vive.