L’Università degli studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara consolida la sua posizione nel campo della ricerca grazie ad importanti finanziamenti per oltre 2,3 milioni di euro ottenuti recentemente dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica (MUR). La “d’Annunzio”, che rientra nelle cosiddette “Regioni in transizione”, ha infatti avuto due finanziamenti: 1.498.403,38€ per l’Azione IV.4, riservata a “Dottorati e contratti di ricerca su tematiche dell’innovazione”, e 878.185,14 € per l’Azione IV.6 destinata invece ai “Contratti di ricerca su tematiche Green”. In particolare i due finanziamenti sono rivolti a complessivi 20 posti di ricercatore (RTDA) su specifici progetti di ricerca inerenti alle suddette azioni,13 incentrati su tematiche dell’Innovazione e 7 su quelle Green. Nel rispetto delle tempistiche relative alle selezioni dei posti banditi per RTDA, 19 ricercatori hanno potuto già iniziare le rispettive attività di ricerca dallo scorso mese di gennaio.
I finanziamenti sono attivati dal MUR con i fondi REACT-EU, PON R&I 2014-2020 al fine sia di promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia da COVID-19 e delle sue conseguenze sociali sia di preparare una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia. Si tratta quindi di interventi destinati a rafforzare le misure a sostegno della ricerca scientifica per garantire lo sviluppo di strategie coerenti con gli obiettivi del prossimo “Quadro finanziario pluriennale” 2021-2027, del Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione dell’Unione europea Horizon Europe e degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals-SDGs) individuati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Con l’emanazione, lo scorso agosto, dello specifico decreto ministeriale (DM 1062/2021) il MUR ha così inteso rafforzare le misure a favore della ricerca scientifica attraverso il sostegno a contratti di ricerca a tempo determinato. In considerazione del documento di “Programmazione delle risorse REACT-EU: quadro generale, linee di intervento e risorse” le risorse individuate dallo stesso Decreto Ministeriale sono state destinate alle Università, statali e non statali, aventi sede nelle “Regioni meno sviluppate, Regioni in transizione e Regioni più sviluppate”.