Concreto rischio spreco dei fondi Pnrr, utilizzati solo il 33,8%: “da dicembre 2023 non si riunisce la cabina di regia”

Concreto rischio spreco dei fondi Pnrr

La messa a terra dei progetti del Pnrr procede a rilento, con un andamento effetto moviola allarmante. Sono stati attivati oltre 284 mila progetti, dal valore di 146,2 miliardi di euro (il 75,2% del totale del Pnrr) ma la spesa effettiva è, invece, di 65,7 miliardi di euro (33,8% del totale). È quanto emerso da un’analisi sullo stato di attuazione del Piano, condotta dal servizio Lavoro, coesione e territorio della Uil, diretto dalla segretaria confederale Ivana Veronese, basato sui dati aggiornati al mese di marzo 2025 pubblicati sul sito Italia Domani.

“L’attuazione del Pnrr non può essere fatta attraverso continue revisioni, tagli e rinvii mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi. Sollecitiamo, quindi, la convocazione della cabina di regia con le parti sociali dal momento che non si riunisce ormai dal lontano mese di dicembre 2023”.

Al 31 marzo 2025 il PNRR mostrava uno stanziamento complessivo di 194,4 miliardi di euro, di cui risultavano effettivamente spesi 65,7 miliardi, pari al 33,8 % del totale. La missione “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo” registrava la più alta incidenza con 20,2 miliardi spesi su 41,4 stanziati (48,9 %). La “Rivoluzione verde e transizione ecologica” faceva segnare un utilizzo di 20,5 miliardi su 55,5 (36,9 %), mentre le “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” avevano consumato 8,7 miliardi dei 23,7 previsti (36,6 %).

Il comparto “Istruzione e ricerca” mostrava una spesa di 10,1 miliardi su 30,0 stanziati (33,6 %). I fondi per “Inclusione e coesione” e per la “Salute” rimanevano sotto il 20 %, con rispettivamente 3,1 miliardi spesi su 16,9 (18,6 %) e 2,9 miliardi su 15,6 (18,9 %). La voce “RepowerEU” era ferma a 0,13 miliardi spesi su 11,2 stanziati, pari all’1,2 %.

  • Missione 1 (Digitalizzazione & Cultura) è la più “veloce” col 48,9 % di spesa già registrata, quasi la metà del budget.
  • Missioni 2 e 3 (Verde e mobilità) mostrano un avanzamento intorno al 36–37 %.
  • Missione 4 (Istruzione e ricerca) è al 33,6 %, in linea con la media generale.
  • Missioni 5 e 6 (Inclusione/cohesione e Salute) arrancano sotto il 20 %, sbloccando meno di un quinto dei fondi previsti.
  • Missione 7 (RepowerEU), cruciale per la sicurezza energetica, registra appena l’1,2 % di spesa, quasi del tutto ferma.

I ritardi su coesione sociale, salute ed energia mettono a rischio obiettivi di medio periodo e impattano la ripresa economica complessiva. La lentezza nell’attuazione – evidenziata dal basso livello di spesa soprattutto in settori strategici come inclusione, salute e transizione energetica – conferma l’urgenza di snellire procedure, rafforzare la governance e rilanciare la cabina di regia con le parti sociali per invertire la tendenza “a rallentatore”.

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