Come Deliba bene la Regione

Bene la volontà politica, ma gli atti?

Marsica – Si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Luco dei Marsi l’assemblea pubblica sulla questione Powercrop per spiegare ai cittadini ‘lo stato dell’arte’ in vista della conferenza dei servizi del 31 marzo.

Una questione che da nove anni vede contrapporsi cittadini, associazioni e istituzioni locali al progetto che prevede la costruzione di un mega impianto a biomasse in località Borgo Incile ad Avezzano.  Nel corso degli anni, spesso si è intonato il De Profundis per il progetto, erroneamente, pare. Perché alla conferenza dei servizi del 31 marzo si arriva con atti decisivi da parte della Regione e della Provincia: zero. Infatti, al di là delle dichiarazioni, la Giunta regionale e la Provincia dell’Aquila non hanno ritirato la firma dall’accordo di riconversione dello zuccherificio di Celano sottoscritto nel 2007. Fanno sapere spesso, però, con fine opera stilistica, “di essere disposti a farlo, di stare per farlo”. Tanto che molti pensano che sia stato fatto. Perché l’opinione corrente è questa, ed è un errore nel quale è incorsa anche una buona parte di stampa, concorrendo alla diffusione di una informazione errata.

Vero è, però, che la Regione ‘mette la faccia’ su proclami come quello presentato dal sottosegretario Mazzocca, un annuncio riguardante la riunione urgente di Giunta che in quella sede ha delibato di incaricare le Strutture regionali di: “ verificare lo stato dell’accordo di Riconversione produttiva…”, “verificare all’esito del 1° punto il permanere dell’interesse pubblico dell’Accordo”; previe dette valutazioni, verificare “ se sussistono le condizioni in ordine all’esercizio del recesso dal predetto Accordo”.

Così, in onore della questione Powercrop e della Marsica, la Regione facile e veloce di D’Alfonso vara una novità assoluta per l’istituzione che rappresenta: la Delibazione. Somiglia a deliberazione, ma non lo è. Delibazione, per la giurisprudenza, è espressamente l’atto col quale si “attribuisce efficacia giuridica in uno Stato a una sentenza straniera”, in particolare di sentenze ecclesiastiche. O anche, in senso lato, “esaminare una questione senza andare a fondo”. La volontà politica è espressa, l’indirizzo dato, ma i marsicani si aspettano atti politico-amministrativi chiari che, a oggi, non sono arrivati, ed è quanto emerso dalla discussione a tratti molto accesa tenutasi nella Sala consiliare del Comune di Luco dei Marsi, alla presenza del sindaco luchese Domenico Palma, dell’assessore all’Ambiente Roberto Verdecchia, del sindaco di San Benedetto dei Marsi Quirino D’Orazio, dei rappresentanti dell’amministrazione luchese e delle associazioni del territorio.

Precedentemente, 16 sindaci marsicani, con il Comune di Avezzano capofila, avevano sottoscritto il documento unitario prodotto in quasi un anno dal gruppo di lavoro istituito dall’Amministrazione avezzanese, in collaborazione con tecnici, associazioni ed esperti. Un documento sottoscritto da 16 sindaci del territorio e trasmesso alla Regione, nel quale sono esposti nel dettaglio tutti gli elementi, sotto il punto di vista tecnico, sanitario, giuridico, per i quali il progetto, così com’è, è incompatibile con il territorio. In concomitanza con la preparazione del dossier da parte del gruppo di lavoro, l’Amministrazione avezzanese, con il sindaco Giovanni Di Pangrazio e l’assessore Roberto Verdecchia in testa, avevano accelerato il procedimento di approvazione, per l’adozione definitiva da parte della Regione, del Piano di assetto naturalistico (PAN) della Riserva del Monte Salviano.

Diversi gli appelli a Regione e Provincia perché ritirino la firma dall’accordo al tempo sottoscritto. La delibazione della Regione è arrivata a pochi giorni dalla conferenza dei servizi che, è stato spiegato nella sala consiliare di Luco dei Marsi, potrebbe non essere l’ultimo passaggio, ma è un appuntamento cruciale. Protagonista nella sala consiliare del Comune luchese, la rabbia dei cittadini che chiedono “alle istituzioni, ai politici che hanno votato, di rappresentarli. Concretamente e con atti dirimenti”. Il fine numero stilistico dell’ultimo atto della Regione, probabilmente non verrà mai spiegato, ma non vogliamo credere che i marsicani per qualcuno siano sempre i fontamaresi alla mercè del don Circostanza. Molta acqua, dai ‘tre quarti al potestà e tre quarti ai fontamaresi’ , è passata sotto i ponti. Ne tengano conto, hanno chiesto furenti e chiedono sempre più a gran voce nei bar, nelle piazze, in ogni luogo, un numero crescente di marsicani che, dinanzi alle ‘delibazioni’ regionali cominciano a sentirsi “cornuti e mazziati”.

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