33enne aggredito nel Parco Nazionale da un’orsa con i cuccioli, salvato dal suo cane: “Credevo di morire, farò causa all’ente Parco”

Una brutta avventura che per fortuna in futuro potrà raccontare. Antonio Rabbia, 33 anni di Ausonia, sarebbe stato aggredito da un esemplare di Orso Marsicano presente nel Parco Nazionale, precisamente nel territorio comunale di San Donato Valcomino, nei pressi della strada provinciale 666 che collega Sora e la provincia di Frosinone a Pescasseroli ed altre località montane della provincia dell’Aquila.

L’uomo, dopo aver parcheggiato a ridosso del “curvone dei motociclisti“, stava passeggiando con il suo cane quando all’improvviso, secondo il suo racconto, si sarebbe imbattuto nell’animale con al seguito i cuccioli. Rabbia avrebbe provato a fuggire, ma durante la corsa sarebbe stato raggiunto e sarebbe iniziata una colluttazione. L’orsa lo avrebbe aggredito con una zampata e con un morso all’addome. A causa del terreno non livellato Antonio è caduto ed ha colpito un’albero, riportando anche una brutta storta alla caviglia.

A quel punto – racconta il malcapitato – ho preso un sasso e gliel’ho scagliato contro, mentre Biondo continuava a ringhiare e abbaiare più forte di prima“. Ed è stato proprio il cane a far fuggire l’orso. Sarebbero stati due suoi amici a raggiungerlo e ad accompagnarlo al pronto soccorso del Santa Scolastica di Cassino. Il cane, dopo un appello social, è stato ritrovato dopo 3 giorni da una volontaria animalista. L’uomo si è rivolto all’avvocato Giuseppe Spaziani del Foro di Frosinone per l’avvio di una procedura di risarcimento danni. 

Da parte sua l’ente Parco ha immediatamente risposto, attraverso una nota diffusa online, facendo rilevare i propri dubbi in merito a quanto raccontato dall’uomo. Questo il testo integrale dell’intervento diffuso dal PNALM: “In relazione alla notizia di stampa sulla presunta aggressione che un orso bruno marsicano avrebbe fatto ad un cittadino nell’area contigua del versante laziale del Parco si ritiene opportuno fare un po’ di ordine e chiarezza per evitare le tante possibili strumentalizzazioni.

I fatti risalirebbero addirittura al 21 dicembre, cioè 9 giorni fa, e la prima notizia è arrivata al Parco la mattina del 22 quando l’interessato ha chiamato il Servizio di Sorveglianza per denunciare la scomparsa del proprio cane a seguito dell’evento, raccontato sommariamente, in una breve conversazione telefonica. La notizia, ovviamente delicata e meritevole di grande attenzione e approfondimento, ha immediatamente portato alcuni a contattare e raggiungere sul posto il sig. Rabbia sia per accertarsi sulle condizioni di salute, sia per supportarlo nella ricerca del cane che, stando alle indicazioni fornite poteva essere rimasto vittima egli stesso dell’aggressione da parte della femmina di orso oppure, visto che era stato riferito che aveva il guinzaglio, nella fuga, avrebbe potuto restare incagliato nel bosco ed essere vittima di aggressione da parte di altri predatori.

Immediatamente quindi sono state organizzate attività di ricerca che nei giorni successivi sono proseguite a cura dei Guardiaparco anche con l’impiego dei cani del Nucleo Cinofilo Antiveleno del Parco, fino a quando nel pomeriggio del giorno 23 dicembre il cane è stato ritrovato a San Donato in buone condizioni di salute, senza traccia di guinzaglio e riconsegnato al proprietario. Il giovane nel frattempo ero tornato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cassino ed aveva, nelle interlocuzioni, che nel frattempo avvenivano per le ricerche del cane, riferito della prognosi riportata con la distorsione ad un piede e una abrasione/ferita all’addome, che lo stesso mostrava al Capoguardia del versante laziale consentendo anche di documentarla con una foto.

Fermo restando la solidarietà del Presidente e del Consiglio Direttivo del Parco, informati in occasione della riunione dello scorso 22 dicembre, espressa al giovane dai Guardiaparco, i toni della vicenda sono sembrati subito poco chiari perché nella zona del fatti è stata più volte avvistata, anche nei giorni successivi, una femmina di orsa con due cuccioli dell’anno, senza che però mai la stessa abbia dato problemi di nessun tipo. A destare perplessità però sono state soprattutto le informazioni riferite in merito allo svolgimento dei fatti: “….l’orsa che aggredisce e morde alla pancia……”; “….giovane e orsa che cadono insieme lungo il dirupo ….e lui che riesce a tenersi ad un albero fermando la caduta….”; il cane che sarebbe stato al guinzaglio, quindi davanti al suo padrone, che però evita l’orso e poi viene ritrovato palesemente senza guinzaglio, il tutto su un sentiero largo alcune decine di centimetri; questi e altri aspetti ancora, di cui, certamente, si parlerà nelle sedi opportune.

Di una cosa siamo sicuri, In Appennino non è mai stata registrata nessuna aggressione da orso ad una persona, e questo sarebbe in assoluto il primo caso, ma il condizionale è assolutamente d’obbligo proprio per le circostanze complessive relative a questa vicenda, alla dinamica raccontata ed ai molti lati oscuri che il racconto del giovane contiene. Il Parco è ovviamente a disposizione per collaborare con le autorità competenti e fornire ogni supporto, come peraltro fatto nell’immediatezza dei fatti per la ricerca del cane, e lo farà anche con l’ausilio dei tecnici a cui è stata mandata la foto della zona in cui l’orsa avrebbe morso il Sig. Rabbia, a cui auguriamo una pronta guarigione e di ritrovare la giusta lucidità per raccontare un po’ meglio l’accaduto“.

Primo anniversario di Poke Island ad Avezzano: qualità ed innovazione, tra sconti eccezionali e la novità del servizio Drive

Leggi anche

Necrologi Marsica

Sergio Agostini

Casa Funeraria Rossi

Roberto Lanciotti

Casa Funeraria Rossi

Sergio Agostini

Casa Funeraria Rossi

Roberto Lanciotti

Casa Funeraria Rossi

Fausto Stati

Casa Funeraria Rossi

Angela D’Addario

Redazione contenuti