“Ti taglio la testa”: sedici anni di presunti abusi sulla moglie e i 3 figli minori, l’11 luglio l’udienza preliminare per un 44enne

Tagliacozzo – Dovrà comparire l’11 luglio davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Avezzano un uomo di 44 anni, cittadino albanese residente a Tagliacozzo, accusato di una lunga e grave serie di maltrattamenti familiari aggravati e della violazione degli obblighi di assistenza familiare. La Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio depositando un fascicolo che ricostruisce in dettaglio oltre 16 anni di presunti soprusi e violenze domestiche.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’incubo per la moglie, oggi 58enne, sarebbe iniziato nel gennaio 2008, all’arrivo in Italia dalla sua terra d’origine, l’Albania, in seguito a un matrimonio combinato. Da quel momento, l’uomo avrebbe instaurato un clima di terrore fondato su minacce, aggressioni fisiche e psicologiche, umiliazioni e una sistematica privazione di risorse economiche.

Le imputazioni parlano di un crescendo inquietante di violenze: insulti quotidiani (“sei una incapace, senza di me non sai fare nulla”), schiaffi, pugni, e veri e propri pestaggi che avrebbero portato anche a svenimenti, persino durante la prima gravidanza della donna nel 2008. Tra gli episodi più sconcertanti riportati nel capo d’imputazione vi è quello in cui la donna sarebbe stata costretta a dormire nello stesso letto con il marito e il cognato mentre questi guardavano film pornografici, subendo anche molestie fisiche e percosse quando si rifiutava.

L’uomo avrebbe minacciato la moglie di morte più volte, dicendole frasi come “Ti taglio la testa e non esisti più”, arrivando a sputarle in faccia e augurarle la morte, insieme a quella dei suoi familiari. Le violenze non si sarebbero limitate alla compagna: anche i tre figli minorenni sarebbero stati ripetutamente aggrediti. Il padre li avrebbe picchiati separatamente, per impedire che si proteggessero a vicenda. In un episodio del 2018, avrebbe inferto percosse così violente al figlio maggiore da provocargli ferite profonde alle gambe. La figlia sarebbe stata trascinata per i capelli, colpita con un caricatore del telefono e chiusa al buio in bagno, con offese che mettevano in discussione la sua moralità. Anche il figlio minore sarebbe stato aggredito nel maggio 2024.

Le indagini delineano inoltre un quadro di grave trascuratezza materiale. L’uomo è accusato di non aver provveduto al sostentamento della famiglia per anni: non pagava bollette, non forniva denaro per l’acquisto di cibo, vestiario e materiale scolastico, impediva alla moglie di lavorare e, quando questa trovò impiego come addetta alle pulizie nel 2022, l’avrebbe pubblicamente accusata di prostituirsi davanti ai figli.

La denuncia da parte della donna è stata formalizzata il 12 novembre 2024. In seguito sono state raccolte testimonianze, effettuati accertamenti e, nel marzo 2025, è stato disposto un incidente probatorio. Il 22 novembre 2024 è stata applicata nei confronti dell’indagato una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, seguita il 24 dicembre da un’ingiunzione di pagamento di un assegno periodico in favore della famiglia.

Il 13 maggio la Procura ha formalmente depositato la richiesta di rinvio a giudizio. L’imputato è assistito dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.

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