Storia d’Italia in breve: prima parte

Prima di quello attuale, la penisola italiana ebbe questi altri nomi: Tirrenia, Ausonia, Opica, Esperia ed Enotria. Ma in seguito ebbe il sopravvento il nome Italia: esso deriverebbe dall’antico vocabolo umbro “vitlu” che vuol dire vitello, a significare l’abbondanza del bestiame bovino nel paese.

Il nome Italia venne dato solo alla punta estrema dell’attuale Calabria e solo quando Roma conquistò l’intero paese tale nome indicò tutta la penisola. I ritrovamenti fatti in varie caverne hanno dimostrato che la Penisola Italiana fu abitata fin dalle età più remote. I resti di numerosi villaggi su palafitte (Pianura Padana) danno un’idea delle abitazioni degli antichissimi popoli dell’Italia. Ma delle loro vicende non si sa nulla, appartenendo alla preistoria. Notizie più sicure si hanno di genti che si stabilirono in Italia in epoche meno remote. Una delle popolazioni più civili che vissero sul nostro territorio fu quella degli Etruschi.

Essi si stanziarono nell’attuale Toscana. Nel VIII secolo avanti Cristo, prima ancora che Roma venisse fondata, la Penisola Italiana era abitata da un gran numero di popolazioni, di origine e di civiltà assai diverse. Tra questi popoli italici ci sono anche i nostri antenati, i Marsi, ma non solo: Sanniti, Volsci, Equi, Umbri, Latini, Osci, Bruzzii, Itali, Siculi, Messapii, Veneti, Liguri, Lapigi. Latium (luogo aperto), è il nome col quale un’antica popolazione italica chiamò la regione situata lungo il corso inferiore del Tevere, in cui essa si stanziò.

Dal nome dato alla regione, quelle antiche genti si chiamarono Latini. Essi furono costretti a difendersi dai continui attacchi delle popolazioni vicine. Fu così che quando fondarono Roma, nel 753 a.C., i Latini erano guerrieri formidabili. I fondatori di Roma, che da quel momento si chiamarono Romani, sconfissero duramente i Volsci e gli Equi; poi gli Etruschi, i Sanniti,,,,,, e i Greci della Magna Grecia. Con le successive vittorie sui Galli e sui Cartaginesi, i Romani estesero il loro dominio su tutta la penisola , comprese la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.

Da allora e fino alla caduta dell’Impero Romano di Occidente (anno 476 d.C.), la storia d’Italia si identifica con quella di Roma. Crollata la potenza di Roma, la Penisola Italiana si trovò in balia dei barbari, che, a partire dal IV secolo dopo Cristo, avevano iniziato ad invadere il territorio dell’Impero. Dal 476 al 553 l’Italia fu appunto governata da due barbari: dapprima da Odoacre re degli Eruli; poi da Teodorico, re degli Ostrogoti e dai suoi successori. Il 553 d.C. parve segnare per l’Italia la fine delle dominazioni barbariche: infatti in quell’anno Giustiniano, imperatore dei Bizantini, cacciò dalla penisola gli Ostrogoti.

Da dopo solo 15 anni i Longobardi, un altro popolo barbarico, riuscirono ad occupare gran parte della penisola. Se sotto il dominio di Odoacre e di Teodorico, l’Italia era almeno rimasta unita, in quel mentre si trovò divisa tra due stranieri: i Bizantini e i Longobardi. Da allora dovettero passare oltre 1000 anni prima che l’Italia potesse riacquistare la perduta unità. Priva di forze militari proprie, l’Italia dovette assistere impotente alle guerre che gli stranieri combatterono tra loro sul suo territorio per venirne in possesso.

Nel VIII secolo dopo Cristo , si svolse in Italia una lunga guerra tra Longobardi e Franchi. Riusciti pienamente vittoriosi, i Franchi (774 d.C.), entrarono in possesso dell’Italia centro-settentrionale. In seguito i territori italiani occupati dai Franchi fecero parte del Sacro Romano Impero, fondato da Carlo Magno, re dei Franchi. Dall’827 all’878, l’Italia dovette subire un’altra invasione straniera: la Sicilia venne sottratta ai Bizantini dagli Arabi, che provenivano dalle coste dell’Africa.

Così verso la fine del IX secolo, il territorio italiano si trovò suddiviso tra Franchi, Longobardi (Ducato di Benevento), Arabi e Bizantini( che possedevano ancora i porti della Puglia, la Calabria, il Ducato di Napoli). Inoltre vi era lo Stato della Chiesa, che comprendeva all’incirca i territori corrispondenti al Lazio, alle Marche e all’Umbria attuali. Morto Carlo Magno (814 d.C.), il territorio italiano appartenente al Sacro Romano Impero costituì un regno indipendente, denominato Regno d’Italia. Per 74 anni, sul trono del nuovo regno si succedettero dei grandi feudatari italiani. Ma nessuno di essi riuscì ad imporre la propria autorità sugli altri feudatari. In realtà il Regno d’Italia rimase diviso in tanti feudi, spesso in lotta tra loro.

Di tale situazione approfittò il re di Germania, Ottone I, il quale varcò le Alpi con un grosso esercito ed occupò il Regno d’Italia. Nel 962, Ottone I si fece incoronare imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e re d’Italia.

Poco dopo il 1000, nell’Italia meridionale si andò formando una monarchia unitaria, quella dei Normanni. In poco tempo, questi audaci guerrieri conquistarono la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania, cacciandone via via gli Arabi, i Bizantini ed i Longobardi. Troppo presi, però, dagli avvenimenti politici del loro paese, gli imperatori tedeschi, non poterono occuparsi sempre del Regno d’Italia. Parecchie città dell’Italia settentrionale approfittarono di quella situazione per sottrarsi all’autorità dell’imperatore.

Ebbero così origine i cosiddetti “liberi Comuni”, decisi a lottare stenuamente per rendersi indipendenti. Dalle lunghe e tremende lotte che dovettero sostenere con l’Impero Germanico ( famosa la battaglia di Legnano del 1176), i Comuni italiani uscirono completamente vittoriosi (XII secolo

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