Muore il primo giorno di lavoro. Celano piange la scomparsa di Ismet, “il papà buono”

Celano. Dopo tanto tempo aveva trovato un lavoro, che sarebbe dovuto essere una rassicurazione dopo un periodo difficile, fatto di lavori in nero e saltuari. E, invece, questa mattina, dopo poche ore del suo primo giorno di lavoro, il destino è stato beffardo e se l’è portato via, all’improvviso.

E’ morto presumibilmente per un infarto, Ismet Kalisi, macedone. Aveva 56 anni e tutti lo conoscevano con il nome Luigi. Era arrivato in Italia intorno agli anni ’90. Era un uomo mite. A Celano si era subito ambientato bene e si era fatto ben volere da chiunque. Era disponibile con tutti e tutti lo ricorderanno come una persona speciale.

“Da questa mattina nel mio negozio è un via vai”, racconta Walter Vicaretti, “è una notizia molto brutta, gli volevo bene come un fratello. Aveva la passione della caccia, avevamo insieme dei cani e soprattutto la domenica uscivamo insieme. Siamo addolorati tutti, lo conoscevamo in tanti. Il suo amico”, dice addolorato, “con sui era questa mattina, ha detto che mentre stava prendendo una cosa si è accasciato all’improvviso”.

Kalisi oggi aveva iniziato a lavorare in un cantiere. Si occupava di edilizia, era un carpentiere specializzato. Per tanti anni aveva lavorato sull’Altopiano delle Rocche. Oggi aveva iniziato a lavorare a Castelvecchio Subequo.

 

“Io e mia sorella Rina ce lo ricordiamo da bambine”, il ricordo commosso di Laura Pagliuca, “quando lo incontravamo in piazza ci dava una carezza sul volto e ci diceva: ‘State bene? Avete bisogno di qualcosa?'”.

Quando arrivò a Celano dalla Macedonia Kalisi ebbe da subito l’accoglienza della famiglia di Pietro Pagliuca. “All’inizio non parlava bene l’italiano e si presentava a tutti con il nome di Luigi. Si chiamava Ismet ma diceva a tutti ‘Mi chiamo Ismet ma chiamatemi Luigi, è più facile’. Mio padre si fidava di lui. Ci aiutava a fare l’orto, ci ha fatto lavori in muratura, era sempre disponibile. Rimaneva a mangiare con noi spesso e ci raccontava della sua terra”.

Kalisi si trova ora all’ospedale di Sulmona, in attesa che arrivi un’agenzia funebre dalla Macedonia. A Celano lascia la moglie e tre figli.

 

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