La città dell’oro

Ci troviamo nel periodo fine cinquantanove inizio anni sessanta, del secolo scorso e già in Pescasseroli si cominciava a parlare della nascita, di una nuova città, che sarebbe nata nel territorio di Pescasseroli, il cui nome sarebbe stato: “CITTA’ DELL’ORO”.

Nessuno o forse pochi, se ne resero conto, almeno per quelle persone non addetti ai lavori, poi tutto si è verificato ed ora è sotto gli occhi di tutti.

In quel periodo avevamo 16 anni e ricordiamo vagamente i discorsi che molte persone di Pescasseroli ed anche di Opi facevano tra loro, auspicando una svolta alla economia che fino ad allora era stata una economia povera capace di far sopravvivere quelle popolazioni, economia “AGRO-SILVO-SPASTORALRE” che però aveva dato da mangiare alle popolazioni dell’ALTO SANGRO, però ricordiamo il luogo dove è stata costruita la seggiovia prima poi ammodernata con la cabinovia.

Ricordiamo la strada che conduce al piazzale cabinovia, ricordiamo i colli solitari, ricordiamo come era un tempo quel territorio.

Inizialmente, appena fuori Pescasseroli, subito dopo gli uffici del Parco, e fino sotto il Monte delle Vitelle, circa 2 km. dal centro storico di Pescasseroli, vi era uno stradone breccioso, che serviva al contadino, al pastore, al boscaiolo e al mulattiere per raggiungere i loro posti di lavoro.

Al contadino per raggiungere i terreni per la semina e il conseguente raccolto, al pastore per raggiungere la stazzo “i jacce” dove sostavano di notte le pecore, al boscaiolo e al mulattiere per raggiungere il bosco dove tagliare e ricacciare legna per uso civico di legnatico.

Per dovere di cronaca dobbiamo anche dire che a quel tempo si praticava ancora il taglio del bosco per uso industriale, oggi il taglio del bosco per uso industriale non si pratica più, per le sopravvenute nuove leggi.

Quello stradone breccioso, i colli solitari e il piazzale dove si scaricava la legna, i tronchetti e i pacconi, oggi è diventato strada carrozzabile, i colli sono stati riempiti di villette o ville e lo spiazzo è diventato punto di partenza della seggiovia o cabinovia e parcheggio per le autovetture.

Da allora molte cose sono cambiate in tutta la zona, che ha fatto gridare, secondo alcuni allo Scandalo Edilizio secondo altri al Buon Edilizio e nella nostra società tutto questo è normale.

Dire se è stato un bene o un male, questo, questo tocca ai politici, di ieri, di oggi e di domani.

A noi preme dire che quel periodo, è stato un periodo di maggiore benessere, temporaneo naturalmente, che interessò tutto l’Alto Sangro, la Marsica e la vicina Ciociaria.

Va detto sempre per dovere di cronaca, che i contadini, i pastori, i boscaioli e i mulattieri, s’inventarono, muratori, ferraioli, carpentieri e braccianti edili.

Insomma, tutto stava cambiando, sotto gli occhi della gente e non va tralasciata nemmeno L’ECONOMIA TURISTICA, che, oggi da mangiare alle popolazioni dell’ALTO SANGRO.

E’ bene precisare che questi luoghi si trovano all’interno del PARCO NAZIAONALE D’ABRUZZO OGGI ANCHE LAZIO E MOLISE.

Ci fermiamo qui.

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