Grotte di Pietrasecca, l’attacco del presidente delle guide speleo

"Alle grotte di Pietrasecca in cui il Comune consente che le attività siano svolte solo da chi dice lui (in assoluto disprezzo delle regole di libertà di intrapresa e di concorrenza"

Carsoli.  Andrea Degli Esposti, presidente delle guide speleo d’Abruzzo, sottolinea un fenomeno diventato preoccupante anche in Abruzzo, in particolare a Carsoli, alle grotte di Pietrasecca.

Ecco la nota diffusa alla stampa:

Domani si svolgerà l’annunciata conferenza stampa in cui saranno presentati i risultati di questa particolare azione promozionale svolta dalla nostra Regione.
I numeri ufficiali dicono che dei 546.019 €uro investiti, finanziando 35 progetti, 40.873 €uro sono destinati a due progetti finalizzati al turismo speleologico.
Si tratta del 7,5% del totale e quindi si assegna, a questo particolare e specifico segmento dell’offerta turistica abruzzese, una quota significativa.
Ne siamo lieti soprattutto perché il 58% della somma è destinata ad un’iniziativa, l’incontro nazionale di speleologia che si svolgerà a Lettomanoppello, di grande valore e organizzato da un’associazione garanzia di qualità e competenza nel tema.
(Non siamo noi e anzi precisiamo che questo collegio non ha alcun merito e ruolo in questa seria e interessante iniziativa).
Il problema, che evidenziamo da tempo, riguarda l’altra parte delle somme “investite” nella promozione del turismo speleologico che sono date a soggetti istituzionali che svolgono le loro attività turistiche non rispettando le regole e le leggi vigenti.
Le definisco “grotte all’olio di palma” per analogia con il fenomeno che caratterizza spesso l’industria alimentare in cui si preferisce utilizzare nella composizione del prodotto elementi di bassa qualità (l’olio di palma anziché il burro o l’olio di oliva) naturalmente all’insaputa del consumatore.
Per le attività turistiche in grotta una legge nazionale e una regionale prevedono che accompagnare professionalmente persone nella esplorazione di grotte e cavità naturali sia un mestiere che deve essere svolto da Guide Speleologiche.
Come rappresentante del Collegio Regionale delle Guide Speleologiche posso dire che nelle grotte turistiche abruzzesi le attività di accompagnamento NON sono svolte da guide speleologiche.
Quindi sono abusive! Il paradosso è che il compito di vigilanza sul rispetto delle regole in materia sarebbe affidato ai Comuni che invece sono solitamente i gestori delle attività svolte abusivamente.
Naturalmente i Comuni interessati ricevono spesso contributi economici, da parte della Regione, che vanno a finanziare le loro attività turistiche anche se svolte in modo “irregolare”.
Abbiamo quindi una Regione, da noi puntualmente informata e sollecitata, che fa orecchie da mercante e non agisce, non svolge nessun controllo e anzi finanzia a vario titolo i soggetti che non rispettano le sue leggi né le regole della concorrenza. Oltre che abusive le attività di turismo speleologico sono svolte dai Comuni in assoluto dispregio delle regole di libera concorrenza come dimostra l’esito di un ricorso che abbiamo presentato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Sia chiaro che la questione non è la tutela della nostra esigua “corporazione” ma la libertà di intraprendere la nostra attività in regime di tutela della concorrenza e la chiarezza e onestà nell’offerta al consumatore turista.
Esemplare il caso della Riserva Regionale dedicata alle grotte di Pietrasecca in cui il Comune consente che le attività siano svolte solo da chi dice lui (in assoluto disprezzo delle regole di libertà di intrapresa e di concorrenza) e poi pubblicizza la “sua” grotta turistica sul suo sito web e afferma che gli accompagnamenti sono svolti da Guide Speleologiche ma poi questo non è vero (quindi olio di palma al posto dell’olio di oliva).
Perché questa “frode alimentare”? Che convenienza hanno i Comuni ad ignorare le regole anziché applicarle? Perché la Regione ignora le nostre istanze che richiamano il rispetto della legge regionale esistente? Perché non ci consente di fare formazione professionale e abilitare altre guide speleologiche regolari? Se avrete la curiosità di rivolgere queste domande ai diretti interessati nella conferenza stampa di presentazione dell’opendayabruzzo ritenetevi fortunati se voi avrete delle risposte. In questo caso vi saremo grati se ce le farete conoscere. Noi finora non ne abbiamo avuta nessuna. A proposito vorrei fare io a voi una domanda: non succede niente e ci auguriamo non succeda mai niente, ma se un giorno nello svolgimento di queste attività abusive qualcuno dovesse farsi male, molto male… cosa accadrebbe?

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