Trasacco. Ha nascosto una grossa gabbia tra la vegetazione e l’ha riempita di dolci, grano e mele. Il cibo avrebbe dovuto funzionare come “esca” per i cinghiali e per gli altri animali selvatici.
Gli agenti della polizia provinciale hanno sequestrato e inviato al deposito aquilano per ulteriori indagini, una gabbia metallica larga circa quattro metri quadrati con cui qualcuno ha tentato di catturare illecitamente animali selvatici.
La struttura in metallo, con chiusura a ghigliottina, si trovava nel territorio del Comune di Trasacco, a Strada 34 a Fucino, a ridosso di un canale da cui si preleva acqua, vicino a un campo di mais.
Gli agenti, coordinati dal comandante Antonio Del Boccio, durante un servizio di perlustrazione del territorio, predisposto alla tutela e alla protezione della fauna selvatica, hanno individuato la gabbia che poi è stata rimossa e sequestrata.
Al momento è stata presentata in Procura una denuncia a carico di ignoti ma le indagini sono ancora in corso per risalire a chi, posizionandola in quel posto illecitamente, ha violato le disposizioni dettate dalla legge sulla caccia.
Il responsabile rischia un’ammenda che può arrivare a tremila euro.
Trasacco. Ha nascosto una grossa gabbia tra la vegetazione e l’ha riempita di dolci, grano e mele. Il cibo avrebbe dovuto funzionare come “esca” per i cinghiali e per gli altri animali selvatici.
Gli agenti della polizia provinciale hanno sequestrato e inviato al deposito aquilano per ulteriori indagini, una gabbia metallica larga circa quattro metri quadrati con cui qualcuno ha tentato di catturare illecitamente animali selvatici.
La struttura in metallo, con chiusura a ghigliottina, si trovava nel territorio del Comune di Trasacco, a Strada 34 a Fucino, a ridosso di un canale da cui si preleva acqua, vicino a un campo di mais.
Gli agenti, coordinati dal comandante Antonio Del Boccio, durante un servizio di perlustrazione del territorio, predisposto alla tutela e alla protezione della fauna selvatica, hanno individuato la gabbia che poi è stata rimossa e sequestrata.
Al momento è stata presentata in Procura una denuncia a carico di ignoti ma le indagini sono ancora in corso per risalire a chi, posizionandola in quel posto illecitamente, ha violato le disposizioni dettate dalla legge sulla caccia.
Il responsabile rischia un’ammenda che può arrivare a tremila euro.