Alla riscoperta della civiltà dell’Ara: una memoria collettiva da ritrovare e vivere

Castronovo
Castronovo

Progetto di Proloco Castronovo, finanziato da Fondazione Carispaq, con il patrocinio del Comune di San Vincenzo Valle Roveto e la collaborazione di “Terrenostre”

Comune di San Vincenzo Valle Roveto – Prende il via mercoledì 4 giugno, nella frazione di Castronovo di San Vincenzo Valle Roveto, il primo evento del progetto ‘alla riscoperta della civiltà dell’ara’, dedicato ai giochi dei bambini nell’ara.

Un viaggio tra spazio e tempo, tra ricordi ancestrali e necessità di riscoperta di un territorio e di quegli speciali punti cardine attorno ai quali tutta una cultura e una socialità hanno germinato e si sono sviluppate.

L’aia, ovvero nel gergo comune, ‘l’ara’ è una delle insorgenze più evidenti della antropizzazione che specializza spazi per alcune funzioni peculiari nelle zone rurali.

Tipicamente poste a pertinenza di piccoli agglomerati abitati o in zone particolarmente favorevoli per certi lavori o nel baricentro di appezzamenti dedicati alla coltivazione del frumento, nell’ara si concentrano alcuni lavori fondamentali come la trebbiatura manuale o la lavorazione dei legumi ma soprattutto diventano spazi di socialità per gli adulti e di gioco per i più piccoli.

Il ricordo delle voci, dei colori, degli odori della vita attorno ad esse sono una presenza costante nella toponomastica delle nostre contrade, nomi fantasiosi e evocativi, qualche volta ai limiti della burla altre volte cosi caratterizzati da un evento o da un protagonista da diventare quasi dei modi di dire, patrimonio condiviso e trasmesso tra le generazioni.

L’ara una speciale macchina antropologica, perno di tutta la vita contadina dei nostri paesi pedemontani nei secoli passati e fino quasi ai nostri giorni.

Sebbene il ricordo sia ancora vivo nella memoria di molti di noi, bisogna scongiurare il rischio che, con il progressivo abbandono dei terreni e lo spopolamento, di esse si perda definitivamente traccia.

Se così dovesse essere, quella infinta serie di cerchi e poligoni irregolari che dalle carte catastali si distinguono come elemento a sé stante in mezzo a ad un mosaico di numeri diversi sarà qualcosa privo di alcun significato per le generazioni future e destinato a cadere nell’oblio.

Visto anche l’alto valore emozionale che esse rappresentano per molti di noi che le hanno vissute in prima persona, un progetto di recupero e valorizzazione era quanto mai importante.

Grazie ad un lungo lavoro di ricerca e di restauro portato avanti dai volontari della proloco di Castronovo e grazia al contributo della fondazione CARISPAQ che ha accolto il progetto all’interno del bando per il turismo esperienziale 2025 si potrà partecipare ad una serie di eventi dedicati a questi luoghi tramite i quali rivivere o scoprire una memoria così importante e peculiare per le nostre zone pedemontane.

La prima di questa serie di eventi, è dedicata ai bambini e ai giochi che si facevano nei rari momenti in cui l’ara era libera dal lavoro dei grandi. Per noi che siamo stati tra gli ultimi a vivere queste realtà cosi semplici ma strutturalmente poderose dal punto di vista della socialità di tutto un territorio è un momento di riflessione e riscoperta tra gli il verde degli alberi che circondano i luoghi e le voci chiassose e felici di chi anche se per un giorno solo riporta vita pulsante in essi.

Una serie di altri eventi dedicati a momenti importanti della vita contadina come la mungitura, la trebbiatura manuale, la vendemmia seguiranno secondo un calendario pubblicato sui social della Proloco di Castronovo.

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