Avezzano – Sono passati solo pochi giorni dal 4 Maggio, l’inizio della Fase 2, e il centro di Avezzano, in particolare Piazza Risorgimento, si riempie di adulti e bambini, come prima della pandemia. Tante biciclette, piccoli assembramenti e molte mascherine abbassate, per non dire assenti.
Solo ieri abbiamo visto sui giornali le immagini preoccupanti dei Navigli, la zona più famosa della movida milanese che fin dal primo giorno della nuova fase aveva cominciato a ripopolarsi.
Immagini che hanno fatto scoppiare la polemica, soprattutto sui social. A parte le poche mascherine, sembrano foto scattate la scorsa primavera, quando non esisteva il distanziamento sociale, in una Regione poi che è ancora in bilico: da sola, registra la metà dei nuovi dei contagi accertati ogni giorno in Italia.
Anche ad Avezzano purtroppo si sono viste scene molto simili a quella di Milano. Le comprovate necessità sembrano non essere proprie di certi atteggiamenti.
Dalle foto pervenute alla nostra redazione si vede chiaramente come i cittadini avezzanesi abbiano preso la Fase 2 dell’emergenza come uno sorta di “tana liberi tutti”. È un segnale di “grande pericolosità”, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni.
La Fase 2, come spiegano gli esperti, è “molto delicata”, forse la più difficile da gestire perché dobbiamo imparare a convivere con il virus e a contenerlo.
Violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione del Coronavirus e quindi si potrebbe tornare indietro con una nuova e drammatica fase di reclusione.
È evidente che sono necessari maggiori controlli, in tutta Italia e anche ad Avezzano, ma è altrettanto evidente che è necessario rispettare le norme di distanziamento sociale e l’uso di mascherine da parte di tutti per evitare il peggio anche nelle zone meno colpite dal Coronavirus.