Calci e pugni a stranieri, stralciata la posizione del carabiniere

San Benedetto dei Marsi – Si è svolta ieri la prima udienza dibattimentale del processo a carico di cinque persone accusate di lesioni, incendio e minacce. Secondo l’accusa del PM, Maurizio Maria Cerrato, avrebbero colpito con calci e pugni, aiutati anche da un minore, un magrebino e gli avrebbero scagliato addosso anche una bicicletta. Stralciata la posizione di uno degli imputati, un carabiniere, difeso dall’avvocato Berardino Terra. La prossima udienza è fissata per il 18 novembre quando verranno ascoltati tre testimoni del PM.

I fatti risalgono alla notte dell’11 agosto 2013 quando, intorno all’una, la moglie del magrebino avrebbe rimproverato il gruppo per i ripetuti schiamazzi notturni che disturbavano il sonno del suo bambino. Gli imputati avrebbero reagito minacciando la donna. A quel punto il marocchino sarebbe intervenuto in difesa della moglie e del figlio piccolo, ma anche lui sarebbe stato pesantemente insultato: “Negro, schiavo, vi ammazziamo tutti”.

Quella stessa notte, avrebbero incendiato anche l’auto di un connazionale della vittima. L’incendio si sarebbe propagato anche all’esterno di alcune abitazioni rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Una donna sarebbe rimasta ferita e la sua abitazione sgomberata. Uno dei sei è, inoltre, accusato di aver investito il proprietario dell’auto.

Le parti offese sono difese dagli avvocati Luca e Pasquale Motta mentre gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Caputi, Anselmo Del Flacco, Filippo Trinchini, Pasquale Milo, Quirino D’Orazio e Mario Flammini.

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