Avezzano – Non si calmano le considerazioni e le disapprovazioni intorno all’attribuzione della presidenza dell’Urban Center di Avezzano all’UDC Rocco Di Micco. Massimo Verrecchia stigmatizza, attraverso una nota diffusa alla stampa, l’atteggiamento di Donato Aratari e Alessandro Pierleoni in merito alla vicenda.
L’intervento di Donato Aratari e Alessandro Pierleoni, due consiglieri comunali, o meglio uditori comunali, visto che non possono consigliare ma solo ascoltare, “quanto deciso da altri”, così come per loro stessa ammissione nel comunicato, dimostra e smentisce quanto diramato ufficialmente dal comune che aveva definito Rocco Di Micco “la scelta migliore per garantire una guida autorevole”.
Lo afferma l’esponente di centrodestra, Massimo Verrecchia, tra i più votati alle scorse elezioni amministrative, fautore della lista ‘Avezzano Popolare’ che ha ottenuto il 7 %, percentuale determinante per il successo dell’attuale sindaco De Angelis. Oggi gli avezzanesi vengono messi a conoscenza, da parte di Aratari e Pierleoni, che hanno dovuto rinunciare al dott. Domenico Barbati perché c’è stato un compromesso, naturalmente “fatto da altri”, che ha portato alla presidenza dell’Urban Center, Rocco Di Micco, ex assessore della giunta Di Pangrazio e candidato contro De Angelis, senza poter dire nulla in quanto, loro, non sono “mai entrati nelle scelte fatte da altri”, ma quali altri se la nomina spetta esclusivamente al Sindaco ? Donato Aratari e Alessandro Pierleoni sarebbero stati ottimi protagonisti di due note trasmissioni radiofoniche, nella fase del rimpasto di giunta, quella del “il ruggito del coniglio” ora per l’Urban Center a quella di “Un giorno da pecora”.
Come si può nella veste istituzionale dichiarare che non entrano nelle scelte fatte da altri? Con questo principio bocciano la democrazia ed il loro ruolo istituzionale.
Evitando di ricordare come il sindaco De Angelis ha definito Alessandro Pierleoni,anche nella funzione di delegato al Cam o come lo ha definito il coordinatore di Forza Italia e tralasciando le concitate fasi del Gal dove Di Micco era Presidente, dove lo stesso Pierleoni non ha proferito parola , su una cosa bisogna dar ragione ai due novelli uditori comunali e glielo dico con l’esperienza, da ex di tutto, e cioè “che la confusione ed il caos non giovano alla città” peccato non si siano ancora resi conto di essere anche loro protagonisti senza saperlo, infatti adesso si spiega il perché nelle delibere di consiglio o nei verbali di commissione vi sono poche tracce dei loro interventi oltre alla parola “presente” perché probabilmente non possono intervenire “su scelte fatte da altri”.
Peccato, infine, che i due non abbiamo avuto la sensibilità mostrata da un consigliere del loro stesso gruppo che in merito al mio intervento ha espresso pieno apprezzamento e soprattutto non ha condiviso la scelta ed il metodo che ha estromesso Barbati dall’Urban Center, altro che designazione unanime come voglio far credere. Si dedicassero alle cose serie ed agli innumerevoli problemi della città dando un senso dignitoso al loro ruolo, se ci riescono, conclude Verrecchia.