Luco dei Marsi – “La giornata dell’8 dicembre apre le celebrazioni che incastonano il calendario nel periodo dell’Avvento. Non a caso sono molte le famiglie che colgono l’occasione, tra tradizioni e convivialità, per addobbare casa ed albero. La festa dell’Immacolata, nel mio paese, si festeggiava tra i banchi colorati della fiera, riconoscendosi ed incontrandosi nelle strade percorse da gente desiderosa di incontri amichevoli e spensierati” .
“Tra abbracci e sorrisi c’era sempre un dono da acquistare per i piccoli o per gli anziani. Nei vivai, improvvisati negli spiazzi, le grandi foglie delle stelle di Natale annunciavano col luminoso rosso la gioia per il mistero della nascita. Oggi la mestizia dei giorni di festa non vissuti con i cari ci opprime il cuore. Tuttavia se l’emergenza sanitaria non permette i contatti reali, la fede nell’amore materno della Vergine, più di ogni altro collegamento multi-mediale, unisce nella speranza di rinascere molte volte, insieme al Dio-Bambino, da situazioni che sembrano irreversibili.
Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” per testimoniare la tenerezza della Madre divina e di ogni madre riporta le materne espressioni rivolte a San Juan Diego: “Non si turbi il tuo cuore…Non ci sono qui io, che sono tua Madre?”
Concludo con una mia poesia sulla Madonna nel giorno che commemora la bellezza dell’animo libero dal peccato e chiaro di luce infinita.
Maria Assunta Oddi
Canto in te
Canto in te, o madre celeste,
tutte le madri del mondo
nell’incanto inatteso che ti rese genitrice
del tuo creatore a svelare
l’universo nel mistero materno.
Dolcissima grazie per l’impeto
In piena delle tue lacrime
Gocce di nuvola, perle d’amore
A consolare ogni vivente
Con doni di grazie.
A lode tua ogni pensiero
Strugge la mente sazia
Solo di rimirarti tra le stelle
Perché dimora il cielo
Sul tuo viso di chiaro giglio.
Canto in te, o madre celeste,
tutte le madri del mondo
caldi grembi dove verdeggia
l’anima degli angeli.
Nei bimbi senza nome
Senza casa, né pane e amore
Vedi il tuo Dio
E si compiace la gloria degli innocenti.
S’apre disfatto al tuo apparire
Lo scrigno del tempo
Che s’adorna d’ogni fiore aperto
A diadema sull’alba nuova
A rivelar speranze d’eterno amore.