“Una giornata particolare” al Teatro dei Marsi

Messa in scena la rivisitazione teatrale del grande capolavoro di Ettore Scola

Avezzano –  Si consiglia sempre di non leggere prima il libro e poi vedere il film, o prima vedere il film e poi il assistere al lavoro teatrale per evitare paragoni.  Ettore Scola con ”Una giornata particolare”,  interpretato magistralmente da Sophia Loren e Marcello Mastroianni,  ha firmato uno dei capolavori della cinematografia italiana impossibile da dimenticare. La trasposizione teatrale è stata messa in scena, al Teatro dei Marsi, per la regia di Nora Venturini,  interpretata da Giulio Scarpati e Valeria Solarino.

La storia si sviluppa in quella  storica data del 6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma.

Giulio Scarpati è Gabriele ex annunciatore dell’EIAR  in attesa di andare al confino perché omosessuale e Antonietta, interpretata da Valeria Solarino,  è la casalinga, ignorante in quanto semi analfabeta,  ridotta a fare la serva di marito, figli e regime.  Un incontro casuale di vicinato e Antonietta, grazie a Gabriele, incomincia a comprendere  quanto poco è apprezzata dai suoi familiari e ciò che viene sostenuto dal regime non sono tutte verità. Anche lui riesce a confessare alla donna, senza restrizioni, quasi come urlo, la propria omosessualità. Si sente accettato, stimato e Antonietta percepisce un’attrazione  verso quell’uomo così istruito e gentile; per la prima volta si sente considerata. Due persone diverse ma unite dalla loro discriminazione e solitudine.  Inevitabile tra loro la scintilla della complicità e dell’attrazione . Un rapporto sessuale firmato liberazione. Valeria Solarino, con un’eleganza scenica mal celata da un costume dimesso,  ha indubbiamente dato prova di una notevole interpretazione, castrata da un dialetto siciliano  che l’ha costretta a una forzatura, bloccandone, in parte, la dote di naturalezza e spontaneità. Giulio Scarpati, ha mostrato una diversa immagine di Gabriele, un uomo forse nella sua struttura molto delicato,  impostando il suo ruolo con una remissione alla tragedia del confino che lo aspettava, una remissione al definitivo addio al suo amante, una remissione anche a quell’insolito rapporto sessuale. L’apertura dello spettacolo è stata affidata alla proiezione delle immagini di repertorio dell’arrivo del fuhrer nella Capitale.  La scenografia, strutturata con sapienza su due livelli, rivela al pubblico i due appartamenti e in seguito, la scena sulla terrazza dove avviene la rivelazione di Gabriele e l’attrazione provata da Antonietta.   Ottimo lo studio delle luci  che, soprattutto nella scena finale,  ha creato momenti di emozione.

Applausi del pubblico.

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