Lecce Nei Marsi – Il comune di Lecce nei Marsi celebra i suoi due eccelsi personaggi nel mondo dell’arte, e lo fa attraverso un importante convegno e l’esposizione di opere di questi due grandi nomi dell’arte pittorica a cui Lecce nei Marsi ha dato i natali.:
Cesare Borsa: Nato nel 1937 a Lecce nei Marsi, un paese dalle caratteristiche socio economiche molto simili a quelle descritte da Silone nel suo “Fontamara”, Cesare Borsa come tutti quelli della sua generazione, ha trascorso l’infanzia tra le privazioni e le angosce della seconda guerra mondiale. Trasferitosi ancora ragazzo con la famiglia ad Avezzano, ha continuato a vivere idealmente tra i contadini del Fucino, condividendone sempre tutta la pena di esistere, nonchè l’ansia di riscatto: nasce così, quasi inconsciamente, quella disposizione d’animo che farà di lui un appassionato cantore e interprete della gente della sua terra.
Gran parte della sua fama è dovuta alla rappresentazione, in molte delle sue opere, della figura umana senza occhi, senza naso, senza bocca, eppure così realisticamente viva e parlante. Si potrebbe senz’altro affermare che con tale scoperta la pittura di Cesare Borsa, analogamente a quanto ha fatto la poesia moderna dal simbolismo in giù, sia riuscita a darci la quintessenza della immagine (di uomini o di cose, non importa) scarnificandola, sfrondandola dei segni puramente decorativi e ornamentali, depurandola insomma d’ogni elemento superfluo.
La critica, ovviamente, ha seguito con crescente interesse questa evoluzione artistica di Cesare Borsa: le sue mostre hanno raccolto i più spontanei consensi, anche del pubblico, così nei vari centri della Marsica come fuori, a L’Aquila, Roma, Venezia, Ferrara, Terni, Novara, Milano, Francoforte, Maiz, Madrid, per citare solo le tappe principali. La stampa poi se ne è occupata sempre con particolare rilievo: da il Tempo a il Messaggero, Il Giornale d’Italia, Il Mattino, Momento-Sera, Paese-Sera, Il Resto del Carlino, La Sicilia, Il Gazzettino, Espresso-Sera, Il Popolo, L’Avanti, La Notte, Realtà Politica, L’Eco della Critica ecc. ecc.; e all’estero Allgemein Zeitug, D’Ars Argency, Lytyerses, Nuevo Diario, Splendor, Revue Moderne.
Anche la Radiotelevisione italiana ha parlato di Cesare Borsa in più di una occasione: la RAI, nel programma nazionale (in Lettere sul pentagramma e nella Rubrica per gli emigrati) e in vari gazzettini regionali (Radio Abruzzo, Radio Venezia, Radio Sicilia, Radio Lazio, Radio Emilia Romagna); la Televisione in Cronache italiane e nel Telegiornale, sempre con ampi servizi in cui si metteva giustamente in risalto “la singolarità di questo personale e apprezzato pittore”.
Meritati riconoscimenti, senza dubbio, che riescono tuttavia a dare solo in parte la misura del grande valore di Cesare Borsa.
Andrea De Litio, nato a Lecce nei Marsi intorno al 1415, la cui riscoperta e definitiva individuazione del paese d’origine risale ad una ventina di anni or sono, grazie all’Associazione Culturale “I Marsi nel Lazio”, guidata da Mario Di Domenico e Roberto Mastrostefano, è considerato il massimo rappresentante della pittura del Quattrocento dell’Italia centro-meridionale, con la capacità di far da tramite tra il Tardogotico, ancora ritardatario in Abruzzo e nel resto dell’Italia meridionale agli inizi del ‘400, ed il Rinascimento, rappresentato dalle meravigliose opere che il Maestro ci ha lasciato all’interno della Cattedrale di Atri, città gemellata con Lecce nei Marsi.
Domenica 12 agosto, alle 17,30, presso il Municipio di Lecce nei Marsi, il “fil rouge” che lega i due pittori sarà ricostruito da Ilio Leonio, Francesca Romana Letta, Enzo Perrotta e Roberto Mastrostefano, alla presenza del Sindaco Gianluca De Angelis e del Vicesindaco Augusto Barile. Seguirà l’inaugurazione della mostra pittorica, che durerà per tutta la settimana successiva all’evento.