“Un mondo a parte da custodire”: all’Aquila si discute il futuro delle aree interne tra restanza e nuove migrazioni

L’AQUILACoprogettare una nuova governance delle aree interne, coinvolgendo istituzioni e, soprattutto, coloro che le abitano. È stato questo il fulcro dell’incontro pubblico “Un mondo a parte da custodire”, che si è svolto ieri pomeriggio alle Cancelle dell’Aquila, su iniziativa dell’associazione Aree interne – Territori liberi.

L’associazione, attiva nella valorizzazione, tutela e sviluppo dell’entroterra abruzzese, ha promosso un dibattito aperto alla cittadinanza per creare connessioni tra le persone e i territori.

A moderare l’incontro è stata la presidente Agata Tiberi, affiancata da ospiti di rilievo:

  • Andrea Membretti, sociologo e docente di Sociologia del territorio all’Università di Pavia, tra i fondatori di Riabitare l’Italia
  • Antonio Di Santo
  • Il sindaco di Opi, località scelta per le riprese del film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani.

«L’obiettivo delle aree interne è riaffermare la loro diversità e la libertà di esistere», ha spiegato la Tiberi, sottolineando l’importanza della “restanza”, concetto elaborato dall’antropologo Vito Teti, che richiama il prendersi cura dei luoghi in cui si è nati, anche se svantaggiati.

«L’idea – ha aggiunto – è di coprogettare una nuova governance, coinvolgendo attivamente chi vive questi territori, che ne garantisce l’esistenza e la resistenza, e che può essere il motore della loro rinascita».

Le aree interne coprono il 60% della superficie nazionale, accolgono 13,4 milioni di persone e comprendono circa 4000 comuni. Negli ultimi vent’anni, hanno affrontato spopolamento, invecchiamento e carenza di servizi, le sfide principali che oggi richiedono risposte concrete.

Andrea Membretti ha approfondito i temi della restanza e delle migrazioni verticali, presentando i risultati di una ricerca condotta con Riabitare l’Italia:

«Molti giovani desiderano rimanere nelle aree interne, attratti dalla qualità dell’ambiente, dalle relazioni comunitarie e dal costo inferiore della vita. Tuttavia, permangono difficoltà legate alla mobilità e alle opportunità lavorative. Abbiamo registrato un forte capitale di motivazione, in particolare tra le donne».

Un dato significativo riguarda le cosiddette migrazioni verticali:

«Abbiamo riscontrato una crescente propensione a lasciare le grandi città per trasferirsi in montagna. Il 30% degli intervistati, in un campione rappresentativo delle principali città della pianura padana, considera la montagna un rifugio climatico. Luoghi più freschi, meno contaminati, più sostenibili».

Restanza e migrazioni verticali, quindi, emergono come due dinamiche complementari che stanno ridisegnando la geografia sociale del nostro Paese. Le aree interne, da spazi marginali, tornano ad attrarre nuovi abitanti e generare interconnessioni.

All’incontro erano presenti:

  • Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi
  • Il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente
  • Il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi
  • L’assessore al Bilancio del Comune di Avezzano Alessandro Pierleoni
  • Il presidente del Parco Velino Sirente Francesco D’Amore
  • L’architetto Roberta Scarizza, Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del Cratere
  • I consiglieri comunali dell’Aquila Paolo Romano e Alessandro Tomassoni
  • Il consigliere del Comune di Sant’Angelo di Bagno Franco Fulgenzi
  • Il sindaco di Bugnara Domenico Taglieri

Leggi anche

Necrologi Marsica

Francesco Franchi

Casa Funeraria Rossi

Pierina Leoncavallo

Casa Funeraria Rossi

Francesco Franchi

Casa Funeraria Rossi

Pierina Leoncavallo

Casa Funeraria Rossi

Mari Frani

Casa Funeraria Rossi

Giovanni Scafati

Casa Funeraria Rossi