Avezzano– Era stato accusato di truffa, perché nei panni di agente di zona si occupava della rivendita di prodotti da bar per conto di una società laziale ma in realtà simulava le vendite di prodotti alimentari.
Lo ha fatto almeno in 14 occasioni, incassando indebitamente una somma che sfiora i 9mila euro. «Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurare a sé un ingiusto profitto in danno del suo datore di lavoro», si legge negli atti ufficiali, M.C., «ricorreva ad artifici e raggiri per trarre in inganno la società datrice di lavoro, assicurandosi l’ingiusto profitto della propria condotta criminosa simulando vendite di prodotti alimentari di vario genere, quantificabili in euro 8.897, 14 in realtà mai avvenute, nei confronti di attività commerciali già clienti della società datrice di lavoro e appropriandosi indebitamente dei relativi prodotti alimentari, dal settembre al novembre 2008».
E invece, gli anni sono passati e il tribunale di Avezzano ha dichiarato il «non doversi procedere nei confronti dell’imputato», in quanto il reato continuato si è prescritto. Si è così liberato di ogni guaio, M.C., marsicano, assistito nel processo dall’avvocato Andrea Cascianelli.