Avezzano – L’amministratore Unico Dott Rocco Micucci del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo, rende noto “che la situazione critica del Centro di Ricerca per debiti pregressi, verso l’erario, verso le banche, verso i dipendenti contratti dalle precedenti gestioni hanno costretto, suo malgrado,ad una ristrutturazione aziendale obbligatoria con il taglio di numero cinque unità lavorative dovuta anche al fatto che in questo periodo le commesse e i piani di ricerca non prevedono l’impiego di tutte le risorse, in parte in sovrannumero. Già lo scorso ottobre, poco dopo il suo insediamento l’Amministratore Unico, rendendosi conto della drammatica situazione debitoria del CRUA, aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo al fine di contenere i costi e trovare risorse per in suo rilancio.
La trattativa si era conclusa con il sacrificio di una sola unità lavorativa, ma per il resto dei dipendenti una generalizzata riduzione dell’orario di lavoro.
La Regione Abruzzo ha reso disponibile al centro, solo a distanza di quasi un anno, una liquidità importante che doveva servire a tamponare le situazioni più gravi ed essere impiegata per le attività di ricerca.
Alla grave situazione finanziaria pregressa, si è aggiunta l’azione di alcuni dipendenti che hanno scelto la strada dei pignoramenti invece che la via conciliativa proposta dall’Amministratore e accettata dalla maggioranza dei lavoratori,con l’assistenza dei sindacati.
Per far fronte alle spese correnti ma soprattutto ai mancati pagamenti di tasse, fornitori e stipendi risalenti addirittura fino al 2014 l’Amministratore Unico ha dovuto operare una ristrutturazione aziendale con conseguente riduzione del costo del lavoro. anche al fine di evitare quello che è accaduto ad altri centri come il COTIR
Una scelta obbligatoria da parte di chi gestisce soldi pubblici. Tant’è che era stata già annunciata ai soci in sede di approvazione del Bilancio 2017, chiusosi anch’esso negativamente, seppure con una perdita dimezzata, come i precedenti che non erano stati neanche approvati da chi aveva amministrato in quei periodi.
La ristrutturazione societaria inevitabile, permetterà di mantenere in funzione il Centro e metterlo nelle condizioni di un possibile rilancio, associando risorse indispensabili da parte della Regione Abruzzo per una ricerca pubblica e diffusibile con commesse da ricercare nel mondo imprenditoriale agricolo e con una valorizzazione del patrimonio immobiliare.
L’Amministratore Unico auspica che la ristrutturazione inevitabile in questa fase sia provvisoria, consentendo prossimamente di riassorbire le figure di cui si è dovuto fare a meno ora”.