Capistrello. Una lettera al sindaco Francesco Ciciotti e alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo A.B. Sabin, Francesca Di Tecco, in cui una 50ina di sottoscrittori, tutti genitori, chiedono la sicurezza per le scuole dei propri figli.
Alcuni rappresentanti delle classi, tra cui Floriana Mirtilla, Ernesto Ferrusi e Antonello Scatena, hanno scritto una lettera in cui si dicono preoccupati per il rientro a scuola dei ragazzi, che ci sarà a settembre. Chiedono di poter subito organizzare un tavolo di lavoro in cui discutere di quanto accadrà tra meno di due mesi.
“I genitori della popolazione scolastica di Capistrello, si legge nella nota, esprimono tutta la loro preoccupazione per lo stato di fatto in cui versano le scuole a due mesi dalla riapertura”.
Il resto della lettera al sindaco Ciciotti:
Pur lodando l’impegno profuso da Lei e dalla sua amministrazione, non possiamo non notare che ad oggi lo stato dei lavori nei due plessi scolastici del Comune è fermo.
In una situazione ideale potremmo pensare che alla riapertura dell’anno scolastico 2017/2018 tutto sia risolto, la realtà ci dice che i lavori della Scuola media sono stati definitivamente appaltati verso la fine di giugno, che i lavori previsti per la scuola elementare S. Barbara vedranno la luce dopo l’espletamento della gara d’appalto che segue l’approvazione di pochi giorni fa del progetto definitivo.
Conoscendo l’italico pensiero è verosimile che, nella migliore delle ipotesi, il ritorno degli alunni sui banchi di scuola avverrà non prima di 5/6 mesi, del resto gli interventi sulla scuola media sono molto invasivi vista la qualità del lavoro che si andrà ad effettuare e che per la scuola di S. Barbara tra gara ed aggiudicazione definitiva ci vorranno almeno 60 gg per dar inizio ai lavori.
Non vorremmo trovarci alla riapertura della scuola in una situazione di caos, senza aule e senza soluzioni alternative.
Per questo motivo le chiediamo, vista la situazione attuale, un incontro urgente per delineare gli scenari futuri e trovare la migliore delle soluzioni possibili.
Un paese senza scuole è un paese senza futuro.