Grazie agli attivisti del WWF Chieti-Pescara e ai Carabinieri del CITES di Pescara
La funzione del microchip. Un progetto della Societas Herpetogica Italica autorizzato dal Ministero dell’Ambiente ha messo in sicurezza l’intera popolazione selvatica abruzzese
Un furto singolare, nel novembre dello scorso anno. Ignoti si sono introdotti in un giardino, a Chieti, e hanno portato via due testuggini terricole: una Testudo marginata e una Testudo hermanni, animali tutelati dalla normativa internazionale e nazionale, regolarmente detenuti dal proprietario che ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri Forestali. Qualche mese dopo, a fine aprile scorso, attivisti del WWF Chieti-Pescara hanno casualmente notato la presenza di una grossa testuggine terricola all’interno del recinto che protegge i laghetti della Villa Comunale di Chieti. L’hanno identificata come Testudo marginata – la specie più grande tra quelle del genere Testudo, diffusain natura in Italia solo in Sardegna – e hanno avvertito i Carabinieri del CITES di Pescara.
La testuggine è stata recuperata, anche con la collaborazione del Comune di Chieti che ha dato accesso all’area, controllata, misurata e pesata (oltre 2,6 kg). Attraverso la lettura del microchip (oggi obbligatorio) i Carabinieri, a seguito di accertamenti tecnico/investigativi, sono risaliti al proprietario cui l’animale è stato riconsegnato, mentre è ancora in corso l’attività d’indagine per individuare l’autore dei reati.
Una avventura a lieto fine: quella grossa testuggine ha abitudini terricole e non è in grado di nuotare, a differenza delle numerose testuggini palustri esotiche che attualmente popolano il laghetto: se fosse caduta in acqua non avrebbe avuto scampo. E anche un episodio che dimostra concretamente l’importanza del microchip. Non a caso, per iniziativa della sezione Abruzzo e Molise della Societas Herpetologica Italica, l’organizzazione che riunisce gli studiosi di Anfibi e Rettili, con un progetto autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e durato sei anni, sono state microcippate centinaia di testuggini nella popolazione che vive libera in natura nella Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro” e nelle aree contigue. I relativi numeri identificativi sono stati forniti ai Carabinieri del Nucleo CITES e al Comando provinciale di Chieti dei Carabinieri Forestali per consentire controlli su animali eventualmente sottratti alla natura. Un aiuto concreto per la tutela dell’unica popolazione abruzzese ad oggi nota e un prezioso contributo alla meritoria attività di controllo che svolge l’Arma a tutela dell’ambiente e della fauna selvatica.