Rifiuti pericolosi: come fare a riconoscerli?

Acquisire la capacità di discernere i rifiuti pericolosi rappresenta un passo cruciale nel promuovere la consapevolezza ambientale all’interno di una società sempre più ecologica. Contrariamente alle supposizioni prevalenti, i rifiuti pericolosi non sono solo il risultato delle attività industriali ma possono derivare sia da origini industriali che domestiche.

La dicotomia tra rifiuti speciali e urbani, precedentemente esposta, non dipende dalla loro natura intrinseca ma piuttosto dalla loro provenienza. Mentre i rifiuti urbani provengono da fonti civili, i rifiuti speciali hanno origine dagli impianti industriali. 

Tuttavia, un’altra distinzione cruciale risiede nella natura pericolosa o non pericolosa dei rifiuti, indipendentemente dalla loro origine.

Il riconoscimento dei rifiuti pericolosi assume un’importanza primaria a causa della responsabilità condivisa che abbiamo nei confronti dell’ambiente. I rifiuti pericolosi, composti da sostanze e materiali che presentano rischi ambientali significativi, richiedono misure rigorose di smaltimento, sia per le entità industriali che per i cittadini privati.

Le istanze di smaltimento improprio dei rifiuti, particolarmente di natura pericolosa, aggravano il degrado ambientale. Esempi degni di nota come la “Terra dei Fuochi” in Campania e la contaminazione da amianto nella regione del Monferrato sottolineano la gravità delle pratiche illegali di smaltimento.

Contrastare l’abbandono illegale richiede l’imposizione di pene esemplari ai responsabili, come delineato dalla legislazione ambientale. Le disposizioni nel quadro giuridico ambientale prescrivono multe sostanziali che vanno da 300 a 3000 euro per gli individui che si rendono colpevoli di abbandono illegale dei rifiuti, particolarmente in aree vulnerabili ai danni ecologici.

Nonostante gli sforzi legislativi, individuare i responsabili dello smaltimento illegale rimane difficile in mezzo alla diffusa illegalità. Di conseguenza, diventa imprescindibile promuovere la consapevolezza riguardo al riconoscimento dei rifiuti pericolosi.

Ovviamente non tutti i rifiuti sono pericolosi: ed ecco perché per evitare di fare confusione in caso di dubbi è meglio chiedere a delle aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti.

Per esempio nel capoluogo lombardo da anni c’è un’azienda, Aneco, che aiuta molti cittadini occupandosi tra le altre cose dello smaltimento pannelli fotovoltaici, e non solo.

Specifiche sul riconoscimento dei rifiuti pericolosi

Nei contesti aziendali, sia lo smaltimento dei rifiuti che le fasi preparatorie aderiscono a rigorose normative. I rifiuti speciali pericolosi sono contrassegnati da un’etichettatura distintiva, indicata da un codice CER, che chiarisce le loro caratteristiche specifiche. Questa etichettatura facilita le procedure di gestione e smaltimento corrette, mitigando così i rischi ambientali associati alla gestione dei rifiuti pericolosi.

Il codice CER è un identificativo alfanumerico di sei cifre che fornisce informazioni dettagliate sui rifiuti. I primi due numeri indicano l’origine, i successivi l’attività produttiva e gli ultimi il tipo di rifiuto. Nei rifiuti pericolosi, il codice CER è seguito da un asterisco.

 Ad esempio, il codice 010407* identifica rifiuti contenenti sostanze pericolose da trattamenti di minerali non metalliferi. La produzione di rifiuti pericolosi coinvolge sia settori industriali che civili, generando una vasta gamma di materiali dannosi per l’ambiente.Questi rifiuti possono essere altamente dannosi per l’ambiente, presentando varie categorie di pericolosità. Tra queste, vi sono rifiuti infiammabili, tossici, cancerogeni, irritanti e corrosivi, oltre a quelli sensibilizzanti, nocivi, mutageni e teratogeni.

Leggi anche

Necrologi Marsica

Tiziani Catalli

Casa Funeraria Rossi

Sabaudia Mistretta (GIULIA)

Casa Funeraria Rossi

Tiziani Catalli

Casa Funeraria Rossi

Sabaudia Mistretta (GIULIA)

Casa Funeraria Rossi

Bruno Battista

Casa Funeraria Rossi

Vincenzo Gravina

Casa Funeraria Rossi