L’apertura degli impianti sciistici, che per il momento, è stata fissata al 7 gennaio, in realtà, potrebbe slittare a fine gennaio. Il CTS (Comitato Tecnico Scientifico), infatti, ha inviato alle Regioni le proprie osservazioni in merito al protocollo che è stato redatto a fine novembre scorso. Gli esperti del CTS ritengono che il virus continui a circolare in maniera preoccupante e che sia ancora necessario adottare tutte le cautele del caso.
Questo significa che, anche per le attività all’aperto, come la pratica dello sci, sia necessario continuare a mantenere le distanze. Alla luce di tali considerazioni, dunque, il CTS ritiene opportuno procedere con una “rivalutazione della situazione epidemiologica” e solo in un secondo momento capire se sia possibile riaprire gli impianti da sci.
Funivie e cabinovie, purtroppo, continuano a rappresentare, secondo gli esperti, un contesto di pericolo, soprattutto nelle ore di punta. Per questa ragione si ritiene di dover provvedere a riorganizzare efficacemente gli impianti di risalita anche perché bisogna tenere in considerazione la suddivisione del territorio italiano in fasce. Le Regioni ora dovranno valutare nuovamente ogni elemento della questione. Il CTS dovrà riunirsi a sua volta a metà della prossima settimana ma sembra improbabile che si possa giungere a trovare soluzioni applicabili entro il 7 gennaio.