Avezzano – “Non era facile“, questo il commento di uno spettatore alla fine della rappresentazione mentre tutti i 780 presenti applaudivano con entusiasmo. La prima serata di prosa al Teatro dei Marsi del 2023 può essere riassunta con questo quadretto. Diversi sono stati i remake cinematografici del capolavoro diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano, ma mai nessuno aveva mai osato portarlo a teatro. Una sfida in cui si è cimentato per primo il regista Alberto Ferrari, portando l’ambientazione dei fatti da Parigi ad una qualsiasi città italiana dei giorni nostri. Cambiano, dunque, anche alcuni aspetti narrativi che inevitabilmente, per avvicinare la narrazione agli spettatori, traggono spunto dall’attualità.
Egregio è stato anche il lavoro degli attori. Paolo Ruffini riesce a far percepire perfettamente al pubblico la parte rozza e trasandata del suo personaggio, Driss, un giovane con un passato difficile al quale la vita non sorride. Il personaggio non risulta pesante grazie alle numerose gag, che Ruffini è in grado di rendere al meglio grazie soprattutto alla sua esperienza di comico. Il primo parallelismo tra Omar Sy, interprete di Driss nel film, e Paolo Ruffini è da ricercare nell’ambito comico: l’attore francese nasce ed emerge come comico, allo stesso modo l’ex conduttore di Colorado basa gran parte della sua carriera sulla comicità. Ma in modo ancor più netto Massimo Ghini riesce a sposare il ruolo di Filippo, ricco signore tetraplegico che vive in una lussuosa dimora ed è in cerca di un badante. La serietà e la compostezza di Ghini esaltano la parte intellettuale del personaggio, interpretato da François Cluzet nella pellicola francese.
Una differenza fondamentale degna di nota con il film è sicuramente il metodo narrativo: la storia nel capolavoro cinematografico viene raccontata tramite un’analessi, mentre nella realizzazione teatrale la narrazione scorre lineare. Ottimo è stato anche il lavoro di analisi psicologica dei personaggi interpretati. Come premesso all’inizio sicuramente non è stato un’impresa facile portare a teatro un colossal cinematografico del genere, ma a giudicare dall’apprezzamento del pubblico è possibile dire che la resa è stata magistrale.