Avezzano – La sala numero tre del pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano invece di avere una porta da poter chiudere, utilizza un pezzo di tenda azzurra per chiudersi.
Quindi visitare i pazienti nel rispetto della privacy e in tranquillità mentre fanno un elettrocardiogramma, o per chi deve “scopristi” per applicare un catetere o altri presidi medici, è molto difficile se non impossibile farlo nella riservatezza che il caso richiede.
Questo perché le persone che entrano per vedere o assistere i parenti passano da li cercando i medici, gli infermieri e affacciandosi nella parte di sopra, di lato o di sotto della tenda mettono in imbarazzo le persone denudate.
La segnalazione che abbiamo raccolto è quella di una parente di un paziente che è stato in pronto soccorso per ben tre giorni, già con il disagio di trovare un posto letto e dichiara: “questo trattamento non è carino mentre si lavora, un servizio di tutela per i pazienti e la loro privacy deve esserci, anche per un minimo di decenza. Da quella tenda si vede tutto, e io in tre giorni ho visto tutti”.
Poi quando, per ragioni di servizio, la tende vengono aperte, si ha ancor più cognizione di come la situazione sia davvero “delicata”, senza un minimo di privacy in un andirivieni di personale che presta le cure e di parenti che, spaesati e in difficoltà, sono alla ricerca del proprio caro e di informazioni.