Pescina – La chiusura dell’ambulatorio dell’Asl di Pescina, preposto alle vaccinazioni antinfluenzali, per la sanificazione, dopo l’accertamento del transito al suo interno di un caso risultato positivo al Covid-19, e la mancata individuazione di un altro luogo dove poter eseguire le vaccinazioni prenotate fanno montare la protesta dei cittadini pescinesi.
In questi giorni, infatti, le porte del ambulatorio sono chiuse e riapriranno domani 28 ottobre, il servizio non garantito nei giorni di chiusura e l’assenza della necessaria comunicazione dell’Asl su come si potranno eseguire e recuperare le vaccinazioni prenotate stanno creando malcontento tra i cittadini.
“Sarebbe stato utile che l’Asl provvedesse ad adibire, seppur temporaneamente nei tre giorni di chiusura dell’ambulatorio, un altro luogo o anche un tendone per fare le vaccinazioni prenotate. In questo modo non si sarebbero creati problemi e ritardi nel servizio” ci confida un cittadino.
“La Asl provvede a garantire le vaccinazioni ad Avezzano anche facendole in luoghi diversi da quelli cd. istituzionali, come ad esempio i distretti, ad Ovindoli anche per poche decine di persone, e invece la popolazione di Pescina e di tutti i comuni che ricadono sul suo comprensorio vengono abbandonati a se stessi. Tre giorni senza vaccinazione per gli anziani e per i bambini senza sapere quando si potranno recuperare quelle non eseguite” ci racconta il cittadino.
“La sanificazione è stata accuratamente fatta nei giorni di sabato e domenica. Così in questi tre giorni di chiusura centinaia di persone sono rimaste senza vaccinazioni antinfluenzali. Ad Ovindoli è stato mandato un medico ed un infermiere, ma allora perché a Pescina che raccoglie un’utenza di 40 mila persone non è stato fatto lo stesso? Si è preferito mandare la squadra di sostituzione in un piccolo paesino? Siamo alle solite…gli utenti di Pescina sono figli di un ASL MINORE!” conclude il cittadino.