Avezzano – Si sono concluse le indagini nei confronti di un uomo di 49 anni, accusato di atti persecutori nei confronti della figlia minorenne. L’uomo, già sottoposto nei mesi scorsi al divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla ragazza, è finito sotto inchiesta dopo una lunga serie di episodi che, secondo la Procura, avrebbero generato nella giovane un grave e persistente stato d’ansia, inducendola a modificare le proprie abitudini di vita.

Le contestazioni nascono all’indomani della fine della relazione tra l’uomo e la madre della minore. Da quel momento, l’indagato avrebbe iniziato a mettere in atto comportamenti considerati ossessivi e molesti nei confronti della figlia, tali da compromettere il suo equilibrio psicologico e la sua quotidianità. Il quadro accusatorio ricostruito dagli inquirenti parla di appostamenti sotto casa, telefonate insistenti, presenze improvvise nei luoghi frequentati dalla giovane e ingerenze nelle sue attività scolastiche e sociali.

In più occasioni, si sarebbe recato davanti all’abitazione della ragazza, restando per ore ad osservarla senza dire nulla. L’uomo si sarebbe presentato anche in un ristorante di Avezzano dove la figlia stava cenando con alcuni amici, nonostante gli fosse stato riferito che in quel momento lei stava dormendo.

Anche la scuola sarebbe stata teatro di alcuni episodi. Più volte l’indagato si sarebbe presentato all’ingresso dell’istituto per controllare se la figlia fosse in classe, arrivando a chiedere ai professori di farla uscire. È accaduto anche lo scorso gennaio, quando l’uomo si è recato al Teatro dei Marsi, durante una manifestazione scolastica, attendendo la ragazza fino al termine delle attività.

Gli avvocati Mario Del Pretaro e Mario Flammini

A tutto questo si aggiungono atteggiamenti aggressivi nei confronti della madre della minore, con urla e insulti durante gli incontri con la figlia. Una condotta che avrebbe inciso profondamente sul benessere psicologico della giovane, generandole timore per la propria incolumità e inducendola a limitare le uscite con gli amici e, in alcuni casi, persino a evitare di andare a scuola.

L’indagato è difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro, mentre la persona offesa è assistita dall’avvocato Mario Flammini.