Recensione del saggio "Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica" di Cesare Castellani nel Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria
Recensione del saggio "Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica" di Cesare Castellani nel Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria
Marsica – Sullo storico Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria, Annate CXII-CXIII (2021-2022), pubblicato a L’Aquila, alle pagine 269 e 270 il prof. Alessio Rotellini descrive...
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Aspetti della giurisdizione delegata nella Marsica durante il viceregno spagnolo e austriaco
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La grotta di Sant'Agata
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Luigi Colantoni (1843-1925), canonico, vicario capitolare e ispettore ai monumenti
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I banditi Marco Sciarra e Alfonso Piccolomini
Banditismo e rivolte nel territorio marsicano (1587-1592)
Il 19 aprile 1587 la popolazione di Colli di Montebove (allora solo Colli) chiese aiuto al vescovo dei Marsi perché tormentata lungamente da un gruppo di feroci banditi. A sua volta, il presule, diresse...
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Feudatari, banditi aristocratici e scorridori di campagna (1592-1707)
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Le confraternite di Celano e i riti della Settimana Santa
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Parco Nazionale della Majella, indennizzi agli allevatori in 24 ore 

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Il Parco Nazionale della Majella annuncia l’adozione di una nuova procedura amministrativa e di un software che consentirà di ridurre al minimo le complessità burocratiche e i tempi di pagamento degli indennizzi in favore degli allevatori del Parco interessati da predazione a carico degli animali al pascolo da parte del lupo e, in misura minore, dell’orso.
Il Parco ha da anni investito nell’efficientamento delle procedure e nell’avvio di iniziative che tendono a supportare gli allevatori di montagna nella coesistenza con i grandi carnivori. Nel corso degli ultimi anni, l’adesione di 120 allevatori al programma “Allevatori della Montagna Madre”, che prevede diverse iniziative a sostegno della gestione del pascolo e della salute degli animali monticanti, oltre al già noto programma di “Restituzione della pecora” predata, ha testimoniato come il legame tra il Parco della Majella e gli allevatori sia consolidato e abbia portato nel tempo alla formazione di un vero e proprio modello gestionale, osservato con interesse da diversi istituti di ricerca e portatori di interesse europei.
Questa volta il Parco ha voluto rimettersi in gioco, tentando di configurare una procedura per gli indennizzi in caso di predazioni sul bestiame, che l’Ente è tenuto a corrispondere agli allevatori come prevede l’art. 15 della L. 394/91, in grado di abbattere ogni lungaggine burocratica e versare i fondi agli interessati nel minor tempo possibile.
“Sappiamo bene – commenta il Presidente Lucio Zazzara – che la compensazione economica del danno ricevuto non basta a risolvere i problemi che gravano sulla piccola zootecnia di montagna, ma impegnare la Pubblica Amministrazione nella sburocratizzazione e nel rendere la vita più facile ai nostri allevatori ci sembra innanzitutto un atto di rispetto e di comprensione nei loro confronti”.
Quello che il Parco è riuscito a fare in via sperimentale è presto detto: un allevatore denuncia la perdita di un capo ovino, presumibilmente predato dal lupo. Chiama la Stazione Carabinieri Parco competente, che interviene in giornata: sono le 12.30 del 9 dicembre. Viene allertato il Veterinario del Parco, che effettua la perizia con esito positivo per predazione da lupo. I Carabinieri forestali compilano il verbale di accertamento e, grazie all’inserimento sul nuovo software di recente implementato dal Parco, in tempo reale viene fatta la valutazione del danno e si emette la proposta di indennizzo all’allevatore. La mattina seguente l’allevatore accetta l’indennizzo, l’Ufficio Veterinario del Parco elabora la Determina di liquidazione: l’Ufficio Amministrativo pone il visto, il Direttore firma. Sono le 14.00 del 10 dicembre, l’importo è versato sul conto corrente dell’allevatore interessato in poco più di 24 ore dalla denuncia del danno (v. schema in allegato).
La velocizzazione e la correttezza della procedura sono rese possibili anzitutto dalla standardizzazione dei rilievi, che consentono al Responsabile del procedimento, Simone Angelucci, Veterinario del Parco, di avere costantemente il monitoraggio effettivo del fenomeno delle predazioni nel Parco, e dalla collaborazione con il Reparto Carabinieri Parco, guidato dal Col. Livia Mattei, che, con le proprie Stazioni, ha mostrato una indispensabile disponibilità e una necessaria attenzione al mondo degli allevatori.
“Anche se i nostri studi rivelano che tutti i branchi di lupo della Majella utilizzano animali domestici nella dieta in quote inferiori al 5%, perché predano costantemente cinghiali e cervi, con questa iniziativa il Parco aggiunge un altro tassello al grande lavoro per la conservazione del lupo e per la tutela delle nostre piccole attività agropastorali – aggiunge il Direttore del Parco Luciano Di Martino – Siamo consapevoli che non sarà possibile indennizzare tutti in 24 ore, ma certo da oggi le pratiche procederanno in modo spedito e semplificato, e contiamo di poter consolidare i nostri tempi di pagamento ben al di sotto dei 30 giorni per tutti. Questo vale anche per i danni all’agricoltura causati da cinghiali e cervi, che sono indennizzati mediante l’impiego dello stesso software gestionale”.

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