Oggi sciopero nazionale di tutti i settori: si fermano sanità, scuola e trasporti

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Venerdì 29 novembre si svolgerà lo sciopero generale di 8 ore, proclamato da Cgil e Uil, per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. “Una mobilitazione che si articolerà in 43 piazze su tutto il territorio nazionale, indetta per contrastare le scelte ingiuste e sbagliate del Governo”.

Potranno incrociare le braccia tutti i settori pubblici e privati. I settori maggiormente a rischio sono i trasporti pubblici, la sanità e la scuola. Nello specifico, nell’ambito dei trasporti, potranno scioperare i lavoratori di autostrade, aviazione, mezzi su gomma e ferro. Sono quindi a rischio voli aerei, viaggi in auto, autobus, pullman, metropolitana e tram e funicolari. Non è previsto sciopero per il gruppo FS.

Per quanto riguarda la Sanità potrebbero incrociare le braccia per tutta la giornata “medici dirigenti e convenzionati della medicina generale, specialisti ambulatoriali, veterinari, psicologi, biologi, chimici, fisici, farmacisti e dirigenti delle professioni sanitarie”. Anche in questo caso, la mobilitazione costituisce una forma di protesta “contro la peggiore legge di bilancio degli ultimi 30 anni, che taglia risorse a personale e servizi per lasciare il campo libero al profitto ed al privato”, si legge sul sito della Fp Cgil.

Coinvolta anche la scuola nello sciopero del 29 novembre. Se gli studenti entreranno in classe dipenderà dall’adesione allo sciopero da parte del personale scolastico. Chiamati alla mobilitazione da Flc Cigil sono tutti i lavoratori del comparto “istruzione e ricerca”, oltre ai dirigenti, ai docenti universitari e al personale della formazione professionale e delle scuole non statali.

Maurizio Landini intervistato da Enrico Marro su il ‘Corriere della Sera’ rivendica l’appello alla “rivolta sociale”, che “significa non voltarsi dall’altra parte rispetto alle diseguaglianze e mettersi insieme per cambiare le cose”. Lancia lo sciopero generale del 29 novembre contro la manovra di un “governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non nel Paese, fa aumentare la povertà e non negozia con chi rappresenta tutti i lavoratori e i pensionati”. E insiste sul referendum sull’autonomia differenziata, “perché noi questa legge vogliamo cancellarla”.

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