Celano – Un sessantanovenne celanese è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa, sostenuta dal PM Elisabetta Labanti, a partire dal 2014, l’uomo avrebbe iniziato a minacciare di morte la moglie, una ucraina di 54 anni, costringendola a dormire sul pavimento della sala da pranzo. A quel punto, la donna avrebbe, pertanto, deciso di trasferirsi in una casa di campagna, ma le condotte vessatorie del marito si sarebbero addirittura intensificate.

Poiché non voleva che occupasse tale immobile, infatti, l’uomo avrebbe, prima, cambiato la serratura del portone di ingresso per impedirle di entrare e, poi, avrebbe minacciato di spaccarle la testa se non se ne fosse andata, sbarrando anche le finestre con delle tavole di legno e staccandole il contatore elettrico così da farla vivere al buio e al freddo.
A quel punto la donna si sarebbe vista costretta a tornare nella casa coniugale dove, però, ancora una volta non le sarebbe stato concesso di dormire nella sua camera, ma solo in uno sgabuzzino, senza poter accendere i termosifoni ed utilizzare l’acqua calda. Per aver utilizzato la lavatrice e lasciato la luce accesa sarebbe stata minacciata di morte con un coltello da cucina.
La donna è assistita dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, l’imputato dall’avvocato Domenicantonio Angeloni. L’udienza è fissata per il 24 febbraio 2021 davanti al giudice Marianna Minotti.