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MENINGITE: il punto della situazione

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NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Cristina Fiocchetta
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Dott. Paolo Sante Cervellini
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Dott. Anselmo Stornelli

In queste settimane tanti pazienti mi hanno chiesto consigli e spiegazioni sui molti casi segnalati di meningite; l’allarmismo divulgato da telegiornali e media ha terrorizzato chiunque creando a volte preoccupazioni piuttosto ingiustificate. E’ importante infatti sapere che non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica a livello nazionale.

Secondo i dati riportati dall’Istituto di Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, complessivamente si sono verificati in Italia 1.479 casi di meningite nel 2014; 1.815 nel 2015 e 1.376 nel 2016. Di questi, i casi dovuti a meningo B sono stati rispettivamente 55, 49 e 53. Mentre quelli da meningo C 36,63,57. E’ pertanto un grave errore dire che siamo in presenza di un’epidemia di meningite e questi dati servono a ridimensionare paure o allarmismi. I casi sono stabili negli ultimi anni, ma in Italia la vaccinazione contro i vari patogeni che causano la malattia è cronicamente insufficiente. Il nuovo Piano Vaccinale aiuterà a ridurre i contagi. Nell’ultimo anno la domanda di vaccini contro i vari ceppi di meningococco è quanto meno raddoppiata, il che spiega perché nelle ultime settimane si registrano penurie o momentanee carenze nelle farmacie del territorio di alcune regioni.

Di seguito cercherò di fare una panoramica sulla malattia e sulle vaccinazioni disponibili per prevenirla.

LA MALATTIA

Il Meningococco o Neisseria Meningitidis è un batterio diffuso in tutto il mondo; vi sono 13 sierotipi differenti, ma solo i sierotipi A, B, C, W135 ed Y sono rilevanti dal punto di vista clinico e capaci di provocare malattie ed epidemie.

Il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa.

La forma C ha in genere conseguenze molto gravi che possono portare alla morte. Quando a provocarla è il meningo B in linea di massima si guarisce. C’è poi la meningite da Haemophilus influenzae B, da Eschirichia coli, daListeria, da Streptococcus pneumoniae (pneumococco).

La trasmissione avviene attraverso goccioline nasali e faringee emesse con la tosse, gli starnuti e la fonazione da persone infette o portatori. Le persone immunodepresse sono più a rischio di ammalarsi gravemente, tra queste vi sono gli spenectomizzati (a cui è stata tolta la milza) o chi soffre di difetti congeniti del sistema immunitario.

Il periodo di incubazione varia da 1 a 10 giorni, ma è in media di 3-4 giorni.

La fascia di età in assoluto più colpita è quella al di sotto dei 5 anni, ma è interessata anche quella degli adolescenti ed i giovani fino a 25 anni.

Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età.

Le manifestazioni cliniche possono variare da semplici riniti, faringiti, congiuntiviti alla malattia vera e propria, con due forme cliniche la meningite e la sepsi. La meningite è un’infiammazione delle membrane (meningi) che avvolgono il cervello ed il midollo spinale. Si manifesta con febbre elevata, cefalea intensa, vomito o nausea, rigidità della nuca, alterazioni dello stato di coscienza, convulsioni. In circa il 10-20% dei casi la malattia è rapida ad acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata. Il 20% dei casi ha esiti neurologici permanenti. La sepsi è un’infiammazione acuta sistemica causata dalla presenza del batterio nel sangue che può determinare compromissione di molti organi fino a shock settico con esito fatale.

Il trattamento della malattia meningococcica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. Il malato non è più considerato contagioso dopo circa 24 ore dall’inizio di una terapia antibiotica specifica.

VACCINAZIONE

L’unica misura veramente sicura ed efficace per prevenire malattia è la vaccinazione.

Il vaccino va somministrato solo alle fasce di popolazione raccomandate e ai gruppi a rischio, per mantenere alta la protezione collettiva e individuale dalla malattia. La diffusione della meningite in generale è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni.

L’unica variazione epidemiologica negli ultimi due anni riguarda il focolaio di meningococco C presente in Toscana che è però circoscritto in un’area specifica nella quale la Regione ha immediatamente predisposto l’offerta gratuita della vaccinazione ad una ampia quota della popolazione.

I vaccini contro il meningococco sono di TRE TIPI e si somministrano con un’iniezione:

  1. il vaccino “coniugato” contro il solo meningococco C

può essere usato dal terzo mese di vita, il numero delle dosi necessarie varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale

  1. il vaccino “tetravalente coniugato” contro i tipi A, C, Y, W135 ( Menveo® – Nimerix®)

può utilizzarsi a seconda del tipo o dopo l’anno o dopo due anni di età, in entrambi i casi si somministra una sola dose e l’immunità dure nel tempo

  1. il vaccino “rDNA ricombinante” contro il solo meningococco B (Bexsero®) il sierotipo più diffuso in Italia,

può essere utilizzato dal terzo mese di vita ed il numero delle dosi necessarie varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale

è opportuno specificare che essersi vaccinati contro la meningite da meningococco C non impedisce che si possa contrarre quella provocata da meningo B o da pneumococco.

Per quanto riguarda i vaccini contro gli altri agenti batterici della meningite, la vaccinazione contro Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) è solitamente effettuata, gratuitamente, insieme a quella antitetanica, antidifterica, antipertosse, antipolio e antiepatite B, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino, come da calendario vaccinale italiano. Non sono necessari ulteriori richiami.

La vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è offerta gratuitamente e il calendario nazionale prevede la somministrazione di 3 dosi, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino. In alcune regioni l’offerta gratuita della vaccinazione anti-pneumococcica è stata estesa anche agli anziani. Il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale ne prevede l’offerta attiva e gratuita ai soggetti di 65 anni di età

Effetti collaterali

I vaccini antimeningococcici sono ben tollerati. Le più comuni reazioni consistono in dolore, rossore, gonfiore, indurimento nel punto di iniezione che durano uno o due giorni.

Possono essere presenti febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e senso di malessere. In alcuni casi i bambini possono essere più irritabili o sonnolenti del solito

Chi si deve vaccinare?

il vaccino va somministrato soltanto alle fasce di popolazione raccomandate e a rischio, per mantenere alta la protezione individuale e collettiva dalla malattia; nel caso di soggetti adulti sani la vaccinazione non è necessaria; i bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, mostrano un rischio più elevato di contrarre infezione e malattia.

La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti-meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C,Y,W è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli e dovrebbe comunque essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Al di fuori delle due fasce di età sopracitate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio o perché affette da alcune patologie (talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite, asplenia, etc.), ed è consigliato anche in presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, dormono in dormitori, reclute militari, e, come sopra accennato, per chiunque debba recarsi in regioni del mondo dove la malattia meningococcica è comune, come ad esempio alcune zone dell’Africa). Il vaccino contro il meningococco B è attualmente offerto gratuitamente ai bambini nel corso del primo anno di vita solo in alcune regioni, e lo sarà presto anche a livello nazionale.

È importante seguire il calendario vaccinale e consultare l proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.

Dott. Anselmo Stornelli

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