Avezzano. “Alla levata di scudi sul diniego del liceo musicale ad Avezzano stiamo assistendo a reazioni scomposte e sbalorditive”.
A parlare sono i consiglieri provinciali di minoranza, Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi. Sono stati loro a rendere pubblico il “No” della provincia dell’Aquila al liceo musicale nella Marsica. La notizia ha sollevato un coro di voci che prima del diniego (a cui i due consiglieri dichiarano ormai guerra aperta) erano “sopite”.
“Il vice presidente della provincia Nicola Pisegna Orlando delegato sin da gennaio 2016 non si è accorto di nulla prima che il Presidente firmasse il decreto ? Nelle riunioni, delle quali abbiamo richiesto ufficialmente i verbali, come mai non ha imposto che fosse portato avanti il deliberato del consiglio provinciale avallando delle scuse, peraltro offensive, addotte per il diniego? E non è egli stesso consigliere comunale di Avezzano? Così come la preannunciata mozione di Emilio Cipollone, che pure è consigliere provinciale ed anche comunale, è atto inutile visto che l’abbiamo presentata noi l’8 gennaio.
E poi ancora, il Sindaco di Avezzano Di Pangrazio, dirigente della provincia, scopriamo dalle parole dello stesso Presidente De Crescentiis che aveva delegato un suo consigliere Leonardo Rosa, sul tavolo provinciale, ed ora cade dalle nuvole! Oltretutto la circostanza che l’istituto Galilei, che ospiterà il liceo musicale, sia ora occupato da una scuola elementare di Avezzano, non può essere un fattore penalizzante per la Marsica, è un problema del sindaco trovare un’alternativa. Ci sembra un teatrino squallido con attori mediocri, eh già, il Presidente prova pure a buttarla in caciara parlando di clima preelettorale non guardando che i panni sporchi stanno dentro casa sua, la casa della sinistra”, vanno avanti, “Ma siccome l’ultima parola è del Consiglio provinciale, si preoccupi di convocarlo subito, a Trasacco come stabilito, e con le sue stesse mani annulli un atto frutto dell’incapacità di chi avrebbe dovuto vigilare e portare avanti le precise istanze del territorio, e che, invece, in nome di risibili gravi pregiudizi emersi sui tavoli di trattativa, ha venduto clamorosamente la dignità del popolo marsicano e non solo. Se non è chiaro non ci fermerà nulla”.
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