L’ex cartiera Burgo riparte e assume

Da metà marzo le prove techiche

Avezzano – «Ci siamo – dicono al sindacato – a fine mese dovrebbero uscire le ditte che stanno effettuando i lavori di adeguamento delle macchine e della fabbrica e poi cominceranno le prove per avviare definitivamente le linee di produzione».

Si avvicina così il tanto sospirato giorno per la riapertura della Burgo di Avezzano: a riportarlo, il quotidiano Il Messaggero.  Secondo indiscrezioni a metà marzo dovrebbe iniziare le prove per la produzione: una fabbrica storica che la società nel 2013 aveva chiuso a causa della forte riduzione, a livello europeo, dei consumi di carte grafiche , riapre i battenti. Dopo alterne vicende la Burgo decise di fare un investimento per la trasformazione della produzione da carta grafica patinata a carta per imballaggio derivata da fibra riciclata. In sostanza è stato fatto un investimento di 24 milioni per produrre cartoncino che è il materiale più adatto per gli imballaggi. A confermare quanto detto, ci sono i dati riguardanti l’utilizzo totale degli imballaggi in Europa, i quali vedono al primo posto con il 49% la carta ed il cartone. La più importante caratteristica del cartone ondulato, è che il materiale con il quale viene prodotto, è rinnovabile e riciclabile al 100%. La possibilità di riciclare, non solo comporta un vantaggio economico, ma ha anche un buon impatto sull’ambiente, infatti contribuisce a ridurre la quantità di materiale da smaltire nelle discariche.

La chiusura della Burgo, avvenuta nell’estate del 2014, fu un colpo durissimo per tutta la Marsica non solo per i livelli occupazionali (circa 300 unità persero il posto di lavoro) ma anche per tutto l’indotto dei trasporti. I Solo una parte dei lavoratori venne trasferita nello stabilimento di Sora mentre tutti gli altri usufruirono degli ammortizzatori sociali grazie a delle trattativi che i sindacati fecero direttamente al Ministero. I politici locali e regionali cercarono alternative e dopo mesi di trattative arrivò dalla stessa Burgo la proposta di riaprire trasformando la fabbrica per la produzione del cartoncino, molto utilizzato e molto richiesto dal mercato grazie alla diffusione delle vendite online. Un mercato, quello delle scatole per le spedizioni, fiorente rispetto a quello della carta patinata realizzata appositamente per giornali e rotocalchi. E così a marzo i 90 dipendenti torneranno alla produzione . Sempre, secondo il sindacato: «Le prospettive sono del tutto positive e lo stabilimento potrebbe arrivare a dare l’occupazione a 130 lavoratori con possibilità di un’estensione per realizzare un vero e proprio polo».

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