“Lavoratori umiliati”, oggi scioperano insegnanti e personale Ata: i sindacati proclamano la mobilitazione nazionale, i presidi si oppongono

Ad una settimana dalla fine dell’anno scolastico è sciopero nazionale: oggi, lunedì 30 maggio, sono scesi in piazza insegnanti e personale Ata. Ad indire la mobilitazione del comparto scuola sono state le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda degli Insegnanti e Anief. Come spiegato in una nota del Ministero dell’istruzione le lezioni saranno a rischio per tutta la giornata di oggi. Molteplici i motivi di questo sciopero che fanno comunque perno “contro l’invasione di campo operata dal Governo con il decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022attualmente al senato per la conversione in legge – in materie, salario e carriera, che sono di esclusiva competenza delle parti negoziali“.

I sindacati chiedono lo stralcio di tutte le parti oggetto di contrattazione, la stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio e l’individuazione di risorse utili al rinnovo dei contratti.

Lo sciopero avrà un’alta adesione – dichiarano gli organizzatori – perché le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanziata con il taglio degli organici. In più si umiliano i precari con un nuovo sistema di reclutamento e gli si nega l’abilitazione. Un intervento da respingere“. “Viene tradito il Patto per la scuola. Il contratto poi è scaduto da tre anni e ci aspettiamo un investimento serio per il rinnovo contrattuale: le risorse stanziate non bastano anche dato l’impegno della scuola tutta negli anni della pandemia. Evidenziamo l’inadeguatezza del governo rispetto alle esigenze della scuola” dice Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil.

Per il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, si sciopera “per restituire dignità ai lavoratori. Se si perde la dignità non c’è contratto che tenga. C’è bisogno di unità, sindacati, lavoratori della scuola, cittadini, abbiamo bisogno di tutti e non ci fermeremo certo qui. Non è vero che gli scioperi non servono. Ricordatevi la Legge 107. Fu proprio uno sciopero dei sindacati a fermarla. L’abbiamo smontata pezzo per pezzo, oggi non c’è la chiamata diretta e i dirigenti sceriffi non hanno avuto alcun successo”.

Per il presidente di Anief, Marcello Pacifico“va mandato un messaggio unitario, diciamo sì a chiunque crede che questa riforma va cambiata. Questi concorsi straordinari, riservati, non hanno portato al risultato di assumere i precari, perché sono stati gestisti male, come nel caso dei quiz. Bisogna snellire le procedure di reclutamento. Tuteliamo i nostri precari”.

Allo sciopero però si oppongono i presidi. “Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati“, osserva Cristina Costarelli di Anp Lazio. “E si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti. Non si vuol sentire parlare di merito e differenziazioni. Più soldi per tutti ha un sapore populista senza utilizzare gli aumenti per restituire efficienza e premialità“, le fa eco Mario Rusconi di Anp Roma.

Leggi anche

Necrologi Marsica

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi