Canistro. E’ in corso allo stabilimento dell’acqua Santa Croce di Canistro dell’imprenditore Camillo Colella un blitz dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo.
I militari stanno operando su disposizione della procura di Avezzano in merito a un’inchiesta di cui è titolare il pm Roberto Savelli.
Secondo il magistrato nello stabilimento è stata manomessa una valvola a saracinesca preposta all’interruzione del flusso idrico a seguito della scadenza della concessione di sfruttamento delle acque minerali Sant’Antonio – Sponga.
Il decreto di perquisizione e sequestro è stato emesso dopo le indagini dei carabinieri che pare abbiano accertato che ci sia stato un prelievo abusivo di acqua minerale al termine della concessione e alla conseguente chiusura della valvola a saracinesca fatta dal personale della regione a dicembre del 2015.
Dopo il blitz di agosto, dei carabinieri della locale stazione che hanno operato insieme agli uomini del Noe e del Nas, è stato accertato che nonostante la valvola a saracinesca risultasse debitamente chiusa il flusso delle acque non risultava comune interrotto “con conseguente prosecuzione dell’accaparramento e imbottigliamento da parte della santa Croce”.
Sul posto ora c’è il comandante della compagnia, il capitano Edoardo Commandè ed è arrivato anche il legale di Colella, Roberto Fasciani.
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Blitz dei carabinieri alla Santa Croce. Noe e Nas accompagnano la dirigente della Regione