L’agrifoglio è una di quelle piante che immediatamente ti fanno pensare al Natale, forse per le bacche rosse o per le foglie che sembrano dipinte a mano. A Natale viene usato per addobbare la tavola e realizzare le corone dell’avvento da appendere alla porta di casa. E’ l’emblema dell’inverno, con le sue bacche rosse e le foglie verde scuro.
Per tradizione porta gioia e fortuna. Anche questa è una tradizione che ci arriva dai Celti. Infatti in celtico la parola agrifoglio significa “fuoco” ma anche “oggetto fatto in ferro” che rammenta un’idea di difesa.
Considerata sacra e con il potere di proteggere, i Celti la usavano per costruire con il suo legno, le porte delle abitazioni, per proteggersi appunto dalla stregoneria. Ma lo usavano anche per costruire armi e scudi, appunto per proteggersi dal nemico.
Anche i Romani lo usavano per lo stesso scopo e appendevano un ramoscello di agrifoglio sulle porte. Una leggenda narra che invece i Cristiani ne fecero un simbolo cristiano associando le bacche rosse al sangue di Cristo, e le foglie alla corona di spine indossata da Gesù durante la Passione.
Nel Medioevo l’agrifoglio venne associato al diavolo perché le sue foglie hanno un bordo pungente. I neonati, fino all’inizio dello scorso secolo, venivano protetti dagli spiriti maligni spruzzando le culle con acqua di agrifoglio, preparata come infuso delle foglie, oppure come distillato.
Qualsiasi sia il motivo l’agrifoglio porta allegria e non manca mai sulle tavole di natale, illuminato da gioiose candele colorate.