Avezzano – Con la scomparsa, a 104 anni, di Ginetta Bovini, la storica cassiera del Cinema Impero di Avezzano, avvenuta pochissimi giorni fa, se ne è andata non solo una persona, ma un vero e proprio pezzo di storia della città e dell’intera Marsica.
Per generazioni, la figura della “cassiera del Cinema Impero” è stata un punto di riferimento per tutti coloro che, in cerca di un po’ di svago, si sono recati al cinema Impero che venne edificato nel 1938 e smantellato nel 2012.
Tanti gli avezzanesi e i marsicani che hanno ricordato la signora Ginetta, il cinema Impero, la città di una volta, ma anche le atmosfere di un tempo, quelle di una giovinezza o di un’età che non tornerà più.
Abbiamo ricevuto, a tal proposito, la riflessione nostalgica di un nostro lettore che, partendo proprio dalla scomparsa della signora Ginetta, ripercorre un pezzo della propria vita e della vita di una Avezzano che non c’è più.
“La scomparsa della “antica cassiera del Cinema Impero” da voi data come notizia,” si legge nel messaggio inviato alla nostra redazione “rattrista tanti vecchi avezzanesi come me. Oramai Avezzano è molto cambiata da quando “noi ragazzetti” usciti indenni dalla tragedia della guerra degli anni quaranta cominciammo a vivere tra le infinite macerie di case distrutte dai bombardamenti alleati.
Al tempo oltre le elementari, c’era il palazzo delle scuole medie, avviamento e magistrale e le scuole medie si combinavano in ore alterne con il ginnasio/liceo, ma “avevamo ” il cinema Impero dove “regnava” con assoluta disponibilità la “nostra” Ginetta, ma già con la “scomparsa” del Cinema Impero quelli che come me riuscirono ad esserne stati spettatori dei film proiettati, rimanemmo molto dispiaciuti di quel “pezzo” di storia avezzanese che ragioni forsanche economiche avevano voluto cancellare.
Troppe memorie dell’Avezzano del nostri tempi afflitti da miseria diffusa tra tante famiglie, la scomparsa di Ginetta segna la vera fine di un cammino di vita da tanti di “noi” iniziato in un Avezzano che non è più in gran parte quello della nostra infanzia.”.
LEGGI ANCHE: