Sabato 9 Marzo ore 18.00 al Ridotto del Teatro Comunale l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli ospita uno dei più grandi pianisti della scena Europea: Sandro Ivo Bartoli, unico allievo del grande pianista russo Shura Cherkassky invitato a suonare il Concerto per Pianoforte e Orchestra n. 2 di Rachmaninov, uno dei capolavori indiscussi della musica di ogni tempo. La seconda parte del concerto sarà dedicata alla Sinfonia n.4 in fa minore di Tchaikovsky.
Per l’occasione il Maestro Bartoli, per gentile concessione dello stesso Udo Steingraeber, avrà a disposizione l’eccezionale pianoforte Gran Coda Steingraeber & Sohne, unico esemplare in Italia.
Interamente costruito a mano a Bayreuth, il prestigioso strumento fu a suo tempo il favorito di Liszt, un pianoforte dall’eccezionale timbro con caratteristiche personalissime. Steingraeber ha anche fornito pianoforti alla famiglia Wagner e ai Festspiele Bayreuther da quando il festival ha avuto inizio nel 1876. Nel 1881, Richard Wagner commissionò lo strumento noto come campana Parsifal , che viene utilizzato nelle scene del tempio dell’opera di Wagner, Parsifal.
Specializzati nella produzione di pianoforti di alta qualità che sono ancora prevalentemente a mano, gli strumenti presentano le casse costruite in legno massello senza pannello truciolare. Steingraeber dalla sua fondazione ha costruito oltre 40.000 pianoforti a coda e verticali.
“Lavorare con Sandro Ivo Bartoli penso sia il sogno di qualsiasi direttore – dice Sipari. Un grande amico, un artista raffinato, unico, di immensa sensibilità capace di suscitare emozioni incredibili. Poter collaborare con lui nella mia città con la amata Orchestra Sinfonica Abruzzese è davvero la realizzazione di uno dei miei più profondi desideri”.
Acclamato dalla stampa tedesca come «uno dei più importanti musicisti usciti dall’Italia negli ultimi trent’anni», il pianista Sandro Ivo Bartoli ha studiato al Conservatorio di Firenze ed alla Royal Academy of Music di Londra. Sua la riscoperta dei concerti di Casella, Malipiero, Respighi e Pizzetti. In Europa, la sua attività lo vide prodursi in concerti, incisioni e trasmissioni radiofoniche, nonché in lezioni e conferenze alle Università di Oxford e Londra (King’s College London). Notevoli furono le collaborazioni con la Radio Nazionale Spagnola e con la BBC. Nel 2008, la sua incisione dei concerti di Gian Francesco Malipiero ha vinto il Diapason D’Or/Découverte. Nel 2012 è stato “Artista della Settimana” della Radio Nazionale Argentina, presentando una intervista esclusiva assieme ad una ampia selezione della sua discografia.
La sua incisione integrale delle trascrizioni Bach-Busoni, uscita nel giugno 2014, ha scalato le classifiche di vendita in Francia (top ten) ed ha ottenuto critiche entusiastiche («esecuzioni monumentali di musiche monumentali» – Opus Klassiek). Nel 2015 ha iniziato una proficua collaborazione con l’etichetta tedesca Solaire Records, per la quale ha inciso Franz Liszt: The Franciscan Works, un’esplorazione della produzione francescana di Liszt che ha riscosso un enorme successo di pubblico e di critica (“senza dubbio uno dei migliori album pianisitici degli ultimi anni” – Fidelity Magazine). Per la medesima etichetta ha inoltre inciso la musica per pianoforte di Jeffrey Roden, nominato ai Grammy Awards 2017, e l’integrale pianistica di Giacomo Puccini. Il suo primo disco dedicato a Johann Sebastian Bach (J. S. Bach: Preludes, Fantasias and Mnuets) ha vinto il Supersonic Award della rivista tedesca Pizzicato.
È inoltre protagonista di due documentari cinematografici usciti nel 2014: ‘Pianiste/Interpréte” (M. Sebestik, Parigi, 2005-2014), e ‘Mood Indigo’ (G. Besseling, Amsterdam, 2013).
“Il quello zoo meraviglioso che è il mondo della Musica – dice Sandro Ivo Bartoli – c’è chi suona per vivere e chi vive per suonare. Io sono fortunato, e non sono né l’uno né l’altro: sono tutti e due! Ho quasi cinquant’anni, e dai miei esordi non è cambiato nulla: l’emozione delle “grandi cose” è lì, immutata, un’amante capricciosa, prepotente, irresistibile, e fedele come un cane. Il mio amato Malipiero diceva che «senza l’emozione non c’è nulla», e aveva sacrosanta ragione. A dispetto di studi accademici, di analisi formali e stilistiche, di tutte quelle incrostazioni che, soprattutto nel secolo scorso, hanno appesantito a dismisura la pratica musicale nella chimerica illusione di “comprendere”, quel che guida il far Musica rimane l’emozione, la capacità di emozionarsi e di far emozionare. Come si fa? Non lo so, ma Cherkassky mi diceva che la Musica non si insegna: la si fa, e basta. Io sono fortunato, e questo fine settimana “farò” la grande Musica assieme a grandi Musicisti: ospite per la prima volta dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, sotto la bacchetta di Jacopo Sipari di Pescasseroli (che mi pare uno dei direttori più in gamba sulla scena odierna) suonerò un “monumento”, ossia il Secondo Concerto in do minore Op.18 di Sergej Rachmaninov. Da quella partitura è passato il mondo: interpreti grandi e piccoli, autori di canzonette, orchestre d’ogni sorta (è difficile anche per loro: qui non si tratta di “accompagnare” un solista, ma di farci, appunto, un “concerto” dalla prima all’ultima nota), e da quando David Lean vinse il Grand Prix del Festival di Cannes nel 1946 con il suo mirabile “Breve incontro”, milioni di spettatori, emozionatissimi, hanno eletto il tema del finale ad inno dell’amore impossibile. Io sono fortunato, e colmo d’emozione: mi pulsa nelle vene, acutizza i miei sensi, non mi fa dormire, infiamma la mia fantasia, mi fa studiare come uno scolaretto alle prime armi. Conosco Jacopo Sipari Di Pescasseroli come musicista passionale, bravissimo e fine interprete del sentire umano. Non mi azzardo mai a fare pronostici, ma una cosa la so bene: già intravedo all’orizzonte le fosche nubi che accompagneranno il mio viaggio in Abruzzo. Nubi di tempesta. Da turbinio d’emozioni”.
Replica del concerto Domenica 10 Marzo, ore 18.00, al Teatro Comunale di Atri.