Canistro – “In seguito all’accreditamento firmato dalla Regione”, la proprietà della casa di cura Ini, divisione di Canistro (L’Aquila), ha pagato “con grande sforzo, irripetibile nel prossimo futuro” lo stipendio di luglio ai circa 150 dipendenti: ma ora, se non verrà firmato il contratto e, soprattutto, non verranno regolarizzati da parte dell’azienda pubblica i pagamenti maturati nei mesi scorsi, “c’è il rischio – in questa fase le risorse economiche a disposizione dell’azienda sono limitatissime – che ci sarà un altro blocco degli emolumenti e addirittura dell’attività di assistenza e cura, con gravi ripercussioni sui cittadini e sul territorio”.
È il grido di allarme lanciato dalla dirigenza della clinica privata Ini di Canistro sulla vicenda legata all’accreditamento relativo alla monospecialistica in Ortopedia e Traumatologia, sbloccato dalla Regione nei giorni scorsi. La riconversione della struttura è stata attivata dal febbraio scorso secondo quanto previsto dalla riforma Lorenzin. I dirigenti sollecitano la Asl e la Regione a sbloccare i rilevanti crediti che “pesano come un macigno sull’attività”, maturati finora e bloccati perché non era stato ancora firmato l’accreditamento della casa di cura di proprietà della famiglia Faroni che controlla un gruppo di rilevanza nazionale.
“La Regione è stata puntuale nel risolvere la vicenda dell’accreditamento – spiega il direttore delle risorse umane della Ini, Gabriele Cerratti -. Nella stessa comunicazione ha annunciato in tempi brevi la firma del contratto. Se insieme alla stipula non arriva il pagamento delle prestazioni erogate, saremo costretti a bloccare ancora gli stipendi e fare tagli anche in relazione all’assistenza e cura”.
“La famiglia Faroni è molto legata al territorio dove la Ini svolge un ruolo importante, ma non può andare ancora oltre ai grandi sacrifici fatti finora, non ultimo il pagamento dell’ultimo stipendio – continua Cerratti -. Siamo sicuri che Regione e Asl sapranno raccogliere in tempi brevi questo appello, come dimostrato con l’accreditamento. Speriamo di avere già dei cenni positivi nella giornata di domani” – conclude il dirigente della Ini.