Abruzzo – All’interno del Parco l’accesso ai sentieri con il cane da compagnia al seguito è regolamentato. QUESTO NON SIGNIFICA CHE E’ VIETATO IN ASSOLUTO, ma che su ALCUNI sentieri del Parco, che attraversano zone di riserva integrale o in generale zone particolarmente importanti e delicate per la maggiore presenza di alcune specie di fauna selvatica, non è possibile portare con noi i nostri amici a 4 zampe. Dei 153 sentieri ufficiali del Parco, sono ben 88 gli itinerari che possono essere percorsi con cane al seguito, rigorosamente al guinzaglio.
Il 13 agosto 2020 è stato adottato un disciplinare per la fruizione turistica che, di fatto, ha razionalizzato, organizzato e aggiornato tutte le norme del Parco che riguardavano le attività sportive e turistiche all’interno dell’area protetta ((http://db.parks.it/news/allegati/PNALMnov61014-all1.pdf). Ha ripreso norme vecchie di decenni, addirittura precedenti alla 394/91. Il disciplinare è stato sottoposto all’approvazione dell’allora Ministero dell’Ambiente ed è frutto di un processo partecipativo lungo 4 anni che ha coinvolto tutti i portatori d’interesse delle attività toccate dal disciplinare. In Italia, poi, grazie ad una la legge dello Stato, si è stabilito che arrecare disturbo alla fauna selvatica è reato penale, e che da sempre è opportuno adottare il principio di precauzione, ecco che la normativa trova ampia giustificazione.
Ci piace ricordare anche l’inserimento nella Costituzione della tutela della biodiversità e degli ecosistemi di pochi giorni fa. Strano come tutti applaudiamo a questi eventi riempiendo pagine di giornali e di social senza mai rendersi conto che questo significa di fatto: REGOLE, proprio quelle che non ci piacciono più, quando ci toccano da vicino.
Le motivazioni scientifiche? Il cane, come una mucca, un gatto o una pecora è un animale domestico. Quando si transita in un ambiente naturale, lontano dalle città, si entra in un contesto che è casa degli animali selvatici, per natura elusivi e schivi nei confronti dell’essere umano, alcuni in via di estinzione. Per quanto questo sia difficile da accettare per molte persone, il cane non fa più parte della Natura, degli ecosistemi e dell’equilibrio che li regola; la sua presenza in aree di elevata naturalità è da considerarsi estranea, “potenzialmente dannosa” e quindi da gestire e regolamentare al pari di quella degli esseri umani con i quali vive ormai da tempo avendo abbandonato la vita selvaggia. Un’area naturale prevalentemente “selvatica”, se abitata da specie che nutrono nei confronti del cane un terrore atavico, è incompatibile con la loro presenza. I motivi per cui su 65 sentieri non è possibile andare con il cane sono i seguenti:
Fonte: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
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