Avezzano. «È stata sbandierata una riduzione fiscale, ma non è la verità». Emilio Cipollone, attuale consigliere di minoranza al Comune di Avezzano, ieri mattina ha affiancato il candidato sindaco Gabriele De Angelis in una conferenza in cui sono stati illustrati tutti i punti di debolezza dell’attuale bilancio dell’amministrazione comunale.
«Per i commercianti la tassazione, dal 2014 in poi, è aumentata del 9,9%. Per i rifiuti, bar, locali e altre attività di ristorazione, rispetto al 2013, pagano il 39% in più. Il piano dei lavori pubblici è pressoché zero. Nel 2016 è stato contratto un mutuo di 2 milioni per i lavori pubblici su strade e marciapiedi e il 30 dicembre è stato acceso un altro mutuo per un milione 250mila euro per lo stadio dei Pini. Nessuno dice che le associazioni sportive non vanno aiutate», ha insistito Cipollone, «ma ora il Comune ha una capacità di indebitamento, come emerge nel bilancio, di 356mila euro. Per i primi sei mesi del 2017 è prevista una spesa di 90mila euro per lo staff del sindaco, altri 180mila sono stati spesi nel 2016. Un sindaco deve pur avere uno staff ma queste spese vanno aggiunte alle quattro persone, tra le quali un dirigente, già in organico, pagate quindi dal Comune».
«Dobbiamo prendere in mano quello che abbiamo, non dobbiamo prendere scuse non abbiamo alibi», è intervenuto De Angelis, «dobbiamo trovare soluzioni, vanno trovate in due direttrici. La prima: ormai da anni questo bilancio vive di forza propria, non arriva mai un finanziamento strutturale che nel tempo distribuisce fondi, si vive con le tasse dei cittadini da sei, sette anni e si fa quello che si può fare, ma questo non basta più. Avezzano deve aprirsi e potenziare quegli uffici che vanno a intercettare i finanziamenti esterni, altrimenti rimaniamo incastrati in questo sistema». Quando un giornalista ha ricordato i soldi arrivati dalla Fondazione Carispaq per la ristrutturazione della Montessori De Angelis ha ricordato che si trattava di una sua iniziativa, all’epoca era assessore comunale, che lo aveva portato a intercettare un finanziamento a cui poi però non è stato dato seguito con fondi strutturali e ampi. «Io parlo di meccanismi che portino finanziamenti in maniera allargata, non si può parlare solo della Fondazione (di cui De Angelis è consigliere ndr), bisogna creare uffici che vanno a prendere finanziamenti non solo dalla Regione ma soprattutto dall’Europa. La seconda direttrice è attivare una spending rewiew. Dal bilancio possiamo recuperare da subito un 5% del debito, avere la possibilità di portare un milione e mezzo da mettere nel piano delle opere. La leva fiscale è importante. Quindi riversare soldi anche su commercianti, piccole e medie imprese».
La proposta:
-Applicazione dell’aliquota “zero”, per 5 anni, per gli immobili delle Pmi (comprese piccole imprese commerciali) di nuova costituzione («start-up»).
-Applicazione dell’aliquota “zero”, per 5 anni, per i locali ubicati in centro storico ed adibiti ad attività d’impresa.
-Applicazione di un’aliquota complessiva Imu-Tasi pari a “zero”, per i primi tre anni, per tutte le nuove attività di impresa che si insediano nel Nucleo Industriale.
-Applicazione di un’aliquota complessiva Imu-Tasi non superiore alla somma delle aliquote base per tutte le attività di impresa operanti nel territorio comunale.
Nella combinazione delle due aliquote, è conveniente mantenere più bassa l’aliquota Imu (rispetto all’aliquota base), e più alta l’aliquota Tasi (sempre rispetto all’aliquota base), in quanto l’Imu è deducibile dall’Irpef/Ires nella misura del 20% (dal 2014), mentre la Tasi è totalmente deducibile.
Si tratta di richieste che mirano, esclusivamente, a ridurre l’impatto, eccessivamente gravoso, del combinato effetto Imu-Tasi sulle imprese ed a favorire quelle realtà economiche che possono contribuire a creare nuove opportunità di crescita e di lavoro e ad evitare inoltre che la fiscalità locale, divenuta ormai insostenibile, costringa moltissime delle nostre imprese a chiudere i «battenti».
Ulteriore beneficio per le imprese deriverà dalla progressiva riduzione della Tari, in conseguenza della sempre più elevata quota di differenziazione dei rifiuti. L”attuale quota di differenziazione avrebbe permesso già uno sconto tariffa per cittadini e imprese intorno al 30%. La riduzione graduale della Tari riguarderà sia le imprese che i cittadini, in media fino al 50% dei valori attuali, ma sarà modulato in maniera tale da privilegiare le attività produttive.
In chiusura De Angelis ha spiegato che è il Comune che deve creare le condizioni per far sì che le persone trovino lavoro. L’unico modo per farlo è far aprire le aziende, sostenete gli imprenditori, che sono quelli poi che daranno il lavoro alle persone che sono in difficoltà.
«Siamo nel 2017 basta parlare di Celano, Avezzano, Sulmona e i campanilismi stile Medioevo», ha detto, «se c’è la possibilità di portare ricchezza e di far uscire Avezzano da una visione di provincialismo qui va bene anche un extra-terrestre».
Una battuta finale c’è stata poi sull’importanza del Microcredito, essenziale punto di partenza per chi vuole mettersi in gioco con nuove attività.