“Guardai il cielo: la via Lattea si stendeva sopra di me, mostrando l’immenso cammino che dovevamo percorrere. In un altro momento, questa immensità avrebbe suscitato in me una grande angoscia, paura terribile di non poter ottenere niente, di essere troppo piccolo per quell’impresa. Ma quel giorno io ero una semente ed ero nato di nuovo. Avevo scoperto che, nonostante il conforto della terra e del sonno che stavo dormendo, la via lassù in cima era molto più bella. E avrei potuto nascere sempre, ogni volta che avrei voluto…”.
Questo passaggio, illustra il Consigliere dell’Associazione Culturale Italiana dei Cammini – A.C.I.C. – Cav. dott. Valentino Pisegna, è riferito al primo degli esercizi che la guida spirituale Petrus insegna allo scrittore durante il Cammino che l’artista brasiliano intraprese nel lontano 1986, in un momento di riavvicinamento alla fede cristiana.
Il libro è scritto con un linguaggio semplice e fluido e narra in prima persona l’avventura che l’autore affronta attraversando il Cammino francese, da St. Jean Pied-de-Port a Santiago de Compostela, “vissuta come un viaggio di iniziazione alla fine del quale riceverà la nomina di Maestro dell’Ordine R.A.M., un antico Ordine che si occupa di esercizi spirituali chiamati “riti della tradizione”. Come punizione per essere stato troppo avventato nel voler ottenere l’ambito riconoscimento, gli viene imposto di andare alla ricerca di una spada nascosta lungo una rotta medievale che si trova in Spagna: Il Cammino di Santiago.
Paulo Coelho si troverà suo malgrado catapultato in un’avventura fantastica fatta di metafore, simboli, incontri con personaggi inverosimili. In questo viaggio alla riscoperta di se stesso, verrà accompagnato dalla sua guida spirituale Petrus, un uomo italiano dotato di grande carisma che sottoporrà il protagonista a numerose prove fisiche, anche molto dure, obbligandolo ad affrontare quelle che sono le paure più inconsce ed i limiti di tutti gli esseri umani perché “il vero Cammino della Sapienza” spiega Petrus al suo allievo, può essere individuato solo in base a tre cose: Primo deve essere Agape, secondo, deve avere un’applicazione pratica nella vita, altrimenti la Sapienza diventa una cosa inutile e arrugginisce come una spada che non viene mai utilizzata, e infine deve essere un cammino che possa essere intrapreso da chiunque, come il Cammino di Santiago”
Il Cammino di Santiago tratta gli elementi della religiosità in chiave iniziatica ed esoterica ed è molto coinvolgente perché ognuno di noi può riconoscersi nel protagonista. Il segreto sta nel capire qual è la nostra vera personalità e quali sono i nostri desideri più profondi per poterli realizzare al meglio. In questo modo saremmo in grado di “risvegliare l’entusiasmo ed accettare gli elogi che meritiamo”, perchè, come afferma l’autore, “le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi dove sono attese”.
