Se vi capita di trascorrere qualche ora a Tagliacozzo fate una passeggiata in Piazza dell’Obelisco dove tra le tante testimonianze storiche non sarà difficile ammirare l’antico portale della Chiesa della Misericordia (XVI secolo).

Tagliacozzo Chiesa della Misericordia XVI sec.
Al lato della chiesa inizia una stradina (Via della Misericordia) che porta in Via dei Cordoni, prendetela e dopo aver percorso una ventina di metri volgete lo sguardo sotto il tetto dell’abitazione che vi si para dinanzi. Alla sommità di alcune travi di legno che sporgono dal tetto potrete scorgere delle sculture che raffigurano un volto in atteggiamento piuttosto dispettoso.
Fermatevi per qualche minuto ad osservare quel viso che non esiterà a raccontarvi la sua storia che ha dell’incredibile.
Ebbene quella figura così maliziosa scolpita su quelle travi viene chiamata “apotropaica” la cui origine greca (apotropao) significa “allontanare”. Questi MASCHERONI che mostravano la lingua come a voler fare una “linguaccia” avevano lo scopo di allontanare le influenze negative ed il Maligno dalle abitazioni.

Tagliacozzo – Mascherone in Via della Misericordia
Insomma, una sorta di atteggiamento scaramantico ed esorcizzante nei confronti del male o del “malocchio” come veniva chiamato dai nostri antenati. L’ultimo artigiano che su ordinazione scolpiva questi mascheroni in pietra o in legno si chiamava Giovanni Fraino di Rivisondoli.
L’ebanista abruzzese sosteneva che queste maschere gli venivano ordinate per combattere l’invidia e “l’occhiatura cattiva” e che la lingua non era altro che la rappresentazione del pene maschile.

Tagliacozzo – Mascherone apotropaico in Vicolo I° Fiume – Valle delle Mole
Va ricordato che nell’antica tradizione popolare la figura dell’organo maschile era considerata come simbolo di forza, fertilità, crescita e pertanto ritenuto capace, se esibito direttamente o anche sostituito dalla lingua di rendere immune il capo famiglia di fronte ad ogni tentativo esterno diretto a turbare la serenità della sua famiglia. Ma non finisce qui. Un altro rarissimo “MASCHERONE” anche questo con la lingua in bella mostra, può essere ammirato sotto il tetto di un palazzotto situato sulla sinistra della Piazzetta del Vicolo I° Fiume appena passato l’Arco di Silvio. Vale la pena fare una passeggiata alla “Valle delle Mole” per ammirarlo e magari fare un pensierino se mettere un mascherone in bella vista anche sotto il tetto di casa nostra.