Pescina – Attesa per la rappresentazione teatrale del celebre romanzo “ Fontamara “ di Ignazio Silone, presentata dalle classi VA e VB dell’Istituto Comprensivo Fontamara di Pescina, curata dalle docenti Gaetana Di Luca e Chiara Caroselli.
La drammatizzazione del romanzo, rappresenta la fase conclusiva del Progetto educativo-didattico “Fontamara, il paesaggio dell’anima di Ignazio Silone: Itinerario di lettura, conoscenza, rappresentazione e maturazione della capacità critica “, elaborato dal Centro Studi Ignazio Silone in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Fontamara di Pescina ed il Teatro dei Colori di Gabriele Ciaccia.
Le classi VA, con la docente Gaetana Di Luca e VB con la docente Chiara Caroselli, si esibiranno rispettivamente venerdì 3 giugno, ore 16.30, presso il Teatro San Francesco di Pescina e sabato 4 giugno ore 15.30, presso la Casa Museo Ignazio Silone, snodo di partenza della rappresentazione itinerante che prenderà forma entro i luoghi di siloniana memoria.
“Una rappresentazione consapevole, così come definita dal Presidente del Centro Studi Ignazio Silone, Tiziana Cucolo, che suggella, il compimento di un itinerario di studio, riflessione e conoscenza relativo alle condizioni culturali e sociali di due realtà apparentemente senza contatto: i cafoni di Fontamara e le autorità, la verità di vita testimoniata dalla durezza esistenziale ed il potere oppressivo rivestito di retorica. Una drammatizzazione che ha consentito ai ragazzi di esperire sfumature emozionali e sentimentali vissute dai cafoni, dagli oppressi di ogni tempo ed ogni luogo, attraversando un crescendo emozionale di rabbia, convogliata nella rivolta, frustrazione per le vessazioni e le ingiustizie subite, fino a sperimentare delusione per l’acquisita consapevolezza che il vero cambiamento sociale non possa passare esclusivamente per forme di rivolta. La rigenerazione del tessuto sociale è possibile a partire da un processo di attenzione e cura verso la realizzazione di un’educazione etica e morale fondata su valori umani immodificabili, ai quali guardare per rendere le nuove generazioni promotrici dell’edificazione di nuovi mondi improntati ai principi della libertà, della democrazia e della convivenza pacifica tra i popoli, di cui avvertiamo un’incredula assenza, in questo buio momento storico.”
