Avezzano – La Procura di Avezzano ha chiuso le indagini per 13 persone nell’ambito di un’inchiesta legata all’affare dell’acquisto, da parte di brasiliani, della cittadinanza italiana. Al vertice del “sistema” c’erano il titolare di un’agenzia che forniva assistenza agli stranieri e una sua collaboratrice. Secondo l’accusa, sostenuta dal PM Lara Seccacini, i due avrebbero favorito l’ingresso e la permanenza in Italia di numerosi cittadini brasiliani, organizzando il viaggio in aereo.
Poi reperivano loro appartamenti nei territori di Avezzano, Capistrello, Civita D’Antino, Civitella Roveto e Morino in attesa del controllo, necessario per ottenere la residenza e quindi la cittadinanza italiana, della competente Polizia Locale. Formavano la falsa documentazione, funzionale all’ottenimento della cittadinanza italiana, e la consegnavano ai cittadini brasiliani o direttamente all’ufficio anagrafe competente presso cui, fungendo anche da interpreti, prestavano ausilio nella formalizzazione dell’istanza. In tal modo ottenevano, da ciascun richiedente, somme pari a 4000 euro.
Indagati anche gli 11 cittadini che avrebbero fruito del sistema per acquisire lo status giuridico pur non avendone i requisiti. Presentando ai comuni una richiesta di cittadinanza italiana alla quale venivano allegate falsi atti dello stato civile, apparentemente emessi da autorità brasiliane e falsamente “apostillati”, ingannavano così il sindaco circa la sussistenza dei presupposti di legge per il riconoscimento dello status di cittadino italiano e lo inducevano ad emettere un falso atto pubblico in cui dichiarava che lo stesso era in possesso della cittadinanza italiana “iure sanguinis”. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, Luigi De Meis e Daniela Tiani.