Canistro. A seguito dell’attacco dell’imprenditore Camillo Colella agli ex lavoratori della Santa Croce, gli operai rispondono con una lettera aperta.
Colella aveva annunciato in una nota alla stampa che i lavoratori erano stati strumentalizzati dagli amministratori e dai sindaci e ora gli operai rispondono:
Finché c’è vita c’è speranza, affinché le persone si vogliono mettere in gioco e fare i sacrifici per la propria famiglia, noi mangeremo sempre nelle nostre case. E’ dovere di ogni Sindaco tutelare i propri cittadini, specie da chi non vuole pagare le tasse, va sottolineato che la Santa croce spa deve al Comune di Canistro oltre € 1.000.000,00, fra Tasse e Tributi locali, alcuni con sentenza della Cassazione.
In molti tavoli sindacali che si sono svolti in Regione a Pescara alla presenza del Vice Presidente On. Giovanni Lolli, sindacati, varie volte si è discusso dell’esubero e l’Azienda aveva messo sul tavolo €.25.000,00 lordi da corrispondere in 5 anni, per noi lavoratori e per i sindacati non ci è sembrato una soluzione a noi favorevole.
L’8 di settembre 2016 la Società Santa croce spa, contemporaneamente richiede all’Inps la cassa integrazione e apre la procedura di mobilità per licenziamento collettivo per 75 addetti, queste due procedure non possono comminare insieme come ci riferisce l’Inps dell’Aquila, si presume che l’Azienda sia informata di questo, quindi è chiaro che è solo un motivo per allungare il brodo e non pagare i lavoratori.
Dall’8 di settembre più della metà dei lavoratori non percepiscono lo stipendio, gli vengono corrisposti delle somme di €50, a chi €70 a chi €120 ecc.., ad oggi non riusciamo a dimostrarlo perché sono 3 mesi che l’Azienda non ci fornisce le buste paga.
I lavoratori hanno esposto denuncia per il mancato pagamento da parte dell’Azienda dei contributi del fondo previdenziale ALIFOND (Pensione Integrativa), importo che si aggira intorno ai 250.000,00 €, anche qui c’è da sottolineare che la ritenuta sulla nostra busta paga è stata trattenuta, ma non versata al Fondo.
In una nota recente l’Azienda dichiara di mettere a disposizione dei sindacati i propri legali, a noi purtroppo non ci risulta visto che sono tre mesi che non riusciamo a comunicare con loro, noi vogliamo solo quello che ci spetta dopodiché ognuno per la sua strada, non vogliamo più niente a che fare con questo Imprenditore.
In merito alla notizia delle denunce scattate per alcuni lavoratori a seguito di un particolare episodio accaduto davanti ai cancelli della fabbrica a Canistro (i reati pare siano resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata), gli ex lavoratori fanno sapere:
Speriamo che quanto prima ci chiamino dalla procura per essere ascoltati sulla vicenda. Quel giorno non era in corso nessuna manifestazione organizzata. Avevamo visto arrivare Colella allo stabilimento. La nostra intenzione non era quella di ostacolare i carabinieri ma quella di parlare con l’imprenditore che da cinque mesi si rifiuta di darci spiegazioni su quanto ci deve, non rispondendoci nemmeno al telefono. Noi in maniera educata e civile volevamo solo chiedere un incontro con lui e ci è stato negato.
Manifestazione non autorizzata davanti ai cancelli della Santa Croce, scattano le denunce
La foto in copertina è un’immagine d’archivio