Famiglia avezzanese cacciata di casa dai rom, FN: “Dove sono le Istituzioni?”

Avezzano – “Chiamarlo incubo è forse la parola più giusta per definire quanto è accaduto a questa famiglia avezzanese.  Incubo anche per le altre che prima di loro si sono trovate nella stessa situazione”. E’ l’incipit di una nota stampa diramata dalla coordinatrice cittadina di Forza Nuova di Avezzano, Maria Rita Pantalone.

“Dove sono le istituzioni in questi casi? Ah si! Scusate, ad organizzare dei tavoli per la sicurezza. Già, sicurezza, parola che fino a qualche tempo fa equivaleva a dire casa propria. Chi permette tutto ciò? Di chi la colpa se rom o gentaglia simile osano tanto? La risposta è semplice: quello che si definisce “politicamente corretto”, dei cosiddetti “buonisti”, di chi mette in atto il più noto “nessuno tocchi Caino”. Ma ad Abele chi pensa? Nessuno, perché se solo provi a difenderlo, sei solo uno “sporco razzista”.
“Ora dico a voi istituzioni – prosegue – forse non sarebbe il caso che a tale gentaglia venga data l’unica casa che gli spetta, cioè quella circondariale? Già, non si può perché una rom è entrata con un bambino. Ma dove sta il problema? Esistono i servizi sociali che possono prenderlo in carico, oppure questi servizi lo sanno fare solo con i minori di onesti cittadini italiani, in questo caso avezzanesi, che hanno avuto la disgrazia di perdere il lavoro. Non credete che la gente è stanca di questa politica che, invece di proteggere i propri cittadini, li espone sempre più alle angherie e violenze di questi delinquenti. Mi auguro che per la famiglia in questione, questa dolorosa faccenda si risolva al più presto e possano avere giustizia, quella vera, che non si arrivi a dover dire “Summum ius, summa iniura”, perché di chiacchiere e promesse se ne fanno tante ma ora, serve solo l’agire, e spero che sappiate il significato”.
“Agire – conclude la nota –  significa che il comune si deve adoperare attivamente e velocemente affinché questa famiglia non rimanga senza un tetto, in mezzo ad una strada; il comune faccia ciò che fa con tutti gli stranieri. Visto che ci sono mi rivolgo anche al vescovo, dal momento che con gli extracomunitari è così “caritatevole”, metta in pratica le parole del vangelo con questa famiglia che ha solo la colpa di essere italiana”.

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